jueves, 25 de marzo de 2010

 

“Faccio scomparire la paura. Resuscito la mia audacia”

Primavera! finalmente sembra davvero qui!
aria frizzante che crea attesa e quell'ansia leggera delle situazioni in divenire, occhi gonfi per poco sonno, la luce sveglia presto e il piumino fa troppo caldo, ma è bello perchè SENTI che la stagione volge al bello..
gli alberi fioriscono, si sente l'odore di margherite nei prati, la mia bici scivola come l'olio per la strada e alza il mio buonumore, e c'è voglia di esser positivi e di sperare che l'aria fresca e buona entri tra grigi e ragnatele e spazi via la polvere e ravvivi i colori opachi per stanchezza..

c'è pace in fondo a me, mossa leggera dall'agitazione data da quest'arietta...ma seppur io frigga in superficie, sento quella base forte in me che mi sorprende sempre, quella che credo di non avere e riscopro a sorpresa, quando mi credo sballottata dalle tempeste e le ritrovo invece muoversi intorno a me che tengo i piedi fissi a terra.. istintivamente conservo quella me che ho trovato forte per caso, quest'estate.

Ogni volta che ci penso mi stupisco: spesso, troppo spesso mi sento fragile e facilmente pestabile. E poi senza che neppure io capisca  mi ritrovo quasi calma quando normalmente sarei in super tensione, e mi sento quasi in colpa per questa serenità caduta così dal cielo, che sembra quasi indifferenza.

Mi son svegliata, credendo di essere in super tensione stamattina, e invece no. Credo che il mio problema sia che non mi riesco a spiegare bene, e mi dispiace, tanto. Mi spiace vedere che si creino incomprensioni e tensioni su sensazioni sbagliate. Io son serena, nonostante le corse continue e gli impegni che non sempre si incastrano e le delusioni che normalmente arrivano.

Casualità mi porta a riincontri e chiacchiere che aprono il cuore, anche con chi non si sperava più di aver dialogo, e questi momenti si incastonano alle giornate più difficili, e riportano un po' di ottimismo e speranza.

E così so, spocchiosamente, che tutto andrà bene, che per quanto sia preoccupata le cose si risolvono, so che mi impegnerò con ogni cellula del mio corpo ad essere felice, e a trasmettere tutto ciò di bello che vedo, che sento intorno a me.

Quindi, “Faccio scomparire la paura. Resuscito la mia audacia”. Il mio oroscopo non mi poteva dare consiglio migliore!


Buona Giornata di Sole ad ognuno di voi
mery

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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO