lunes, 15 de febrero de 2010

 

un giorno qualunque

scivola Einaudi con le sue note sulle notizie del tg della sera, sulle rovine che continuano ad esserci, sui problemi che non si risolvono in quest'Italia disastrata, ferita, sconquassata...scivola sulle prime vittorie degli Azzurri alle olmpiadi invernali, scivola su pubblicità di cose vane, danza sulla mia stanchezza e la febbre che mi é arrivata, sarà la paura di una giornata troppo intensa per domani, sarà solo il fisico che si riprende il proprio tempo..e con le ginocchia che mi fanno male tanto, penso a marie che é ripartita oggi ma tanto so che quando può torna, penso a mirta e lore e luci che vorrei tanto avere nel mio quotidiano, penso ai saldi e a me che vado in giro per negozi con la voglia di fare belle sorprese...
penso al carnevale, e al bello di tante persone che si mettono insieme per lavorare attorno a un carro di cartapesta, penso alla pioggia di coriandoli e a quanto mi fanno sentir felice, come una bambina, tutti quei colori..
penso a quanto sia inutile dedicare un giorno agli innamorati, quando ogni giorno se ci si vuol bene é un dono, un pensiero all'altro.. é la volontà di condividersi, addomesticando le proprie paure e diffidenze, che fa di ogni giorno un giorno speciale, perché si prova a crescere insieme, coi propri limiti che si allargano mano a mano... e che questo qualcuno sia un moroso, un amico,un'amica, un fratello, una sorella, poco importa..
le gambe mi pesano la testa mi pesa ma sono felice del cammino che sto facendo, anche se non so bene dove mi porta..son felice delle persone che mi trovo accanto, che rendono ogni istante prezioso con la loro presenza, ed é bello poterlo dimostrare, con un gesto o un sorriso..
bello suonare al campanello della vicina sorda e lasciarle una piantina fiorita proprio oggi, bello regalare fiori a chi ti accoglie, bello coccolarsi e coccolare, condividere il Bello con chi ci sta attorno

un buon Giorno Qualunque ad ognuno di voi

domingo, 7 de febrero de 2010

 

domenica di sole!!!

svegliarsi e sentire le macchine per strada che non fanno rumore né di pioggia né di neve..aprir le finestre e vedere il sole!
iniziare la giornata con canzoni in testa e il cielo sereno negli occhi, correre in bici per vedere la mia piccola Contestatrice, pranzare a casa, asciugare i piatti, fare lavatrice, col sole e les ogres de barback che metton d buon umore..
in attesa della giornata di domani, che sarà pesante carica faticosa... cerco di non pensarci e dico al mio stomaco di godermi questa domenica in santa pace, sfiato via  i pensieri e li tengo lontani, almeno per oggi...
dopotutto, domani é un altro giorno!
http://www.lesogres.com/radio/index.htm

lore, questa l'ho pensata anche per te... un bacio!!

WHAT'S UP - 4 Non Blondes
Twenty-five years and my life is still
Trying to get up that great big hill of hope
For a destination
And I realized quickly when I knew I should
That the world was made up of this brotherhood of man
For whatever that means
And so I cry sometimes
When I'm lying in bed
Just to get it all out
What's in my head
And I am feeling a little peculiar
And so I wake in the morning
And I step outside
And I take a deep breath and I get real high
And I scream at the top of my lungs
What's going on?
And I say, hey hey hey hey
I said hey, what's going on?
ooh, ooh ooh
and I try, oh my god do I try
I try all the time, in this institution
And I pray, oh my god do I pray
I pray every single day
For a revolution
And so I cry sometimes
When I'm lying in bed
Just to get it all out
What's in my head
And I am feeling a little peculiar
And so I wake in the morning
And I step outside
And I take a deep breath and I get real high
And I scream at the top of my lungs
What's going on?
And I say, hey hey hey hey
I said hey, what's going on?
Twenty-five years and my life is still
Trying to get up that great big hill of hope
For a destination

http://www.youtube.com/watch?v=ZwCt0YQPn7g&feature=fvst

martes, 2 de febrero de 2010

 

saltello...

saltello di gioia ora, tutto ieri a dire il vero...giornata iniziata col sole e 'quando quando quando' ballata, cantata, per stemperare la tensione...
acrobata dello studio, delle parole, delle relazioni, ora saltello e non riesco a star ferma, saltello e ballo la mia esultanza, saltello per i begli incontri e per il tempo passato con le persone che fanno stare bene, e che non risulta mai sprecato...
saltello pensando agli amici che presto rivedrò e a quelli che mi son vicini nonostante le distanze...saltello e canticchio la mia gioia di porte che si aprono al nostro passaggio e persone cortesi e inviti a cena a sorpresa e bicchieri offerti e assaggi inaspettati...
saltello e rido per le facce buffe e per l'affiatamento che si rivela quando ce n'é bisogno, sorrido stupita e saltello per la voglia di stare insieme detta senza paura, e nascono amicizie e chiacchiere e voglia di condividere...

saltello la mia gioia per i sogni che creano racconti e racconti che creano sogni, saltello per la musica buona passata che mi mette di buonumore e mi fa pure venir voglia di pulire e fare entrare aria fresca..
saltello per i progetti che nascono e i risultati che arrivano, e son belli!
saltello per l'entusiasmo di ogni inizio, l'entusiasmo che illumina gli occhi e che contagia..
saltello per questo cielo terso il sole la neve, questi colori e la voglia di vorticarci dentro e di coinvolgere tutti in questa mia esuberante felicità!!!!



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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO