domingo, 31 de agosto de 2008

 

cercando un senso...Ulysses II

cerco un senso a questa tv accesa tutto il giorno, a questo rumore che uccide le parole, al brusio ininterrotto che mi intontisce, come una mosca...
fuori c'è il sole, dopo tanto desiderarlo, ora che c'è manco lo considero..c'est bizarre!!
rientro effettuato, tra poco il vortice degli eventi mi catturerà avvilupperà e si riinizierà a correre correre correre senza neanche sapere dove...
martedì riinizio il lavoro, tra poco si riprende pure gli scout, e 3 esami incubo che mi terrorizzano solo all'idea..
la paura blocca le gambe e chiude le porte, la pigrizia fa il resto...
ma oggi mi cullo ancora un po' godendo di giorni sereni e allegri, tenendomi stretta questa vita che abbiamo costruito con persone nuove incontrate sulla strada, nuove storie e leggende metropolitane da raccontare, altre da ricordare (meglio non parlare ad alta voce di tutto)... un mese di aria, ne avevo così bisogno...
e chissà magari un giorno diventerò una persona davvero seria, col tailleur e i tacchi, con l'orologio sempre sotto controllo e la parola giusta per ogni occasione...
magari un giorno crescerò davvero e non avrò più bisogno del mio momento d'aria...
ma quell'aria mi manca già, ora...sono una balena, vivo nell'acqua ma ho bisogno di salire a galla per respirare....
amelie nothomb racconta della sua infanzia in un modo a dir poco affascinante, la bici è il suo cavallo e lei è la vedetta..e la velocità, il vento, la rendono felice perchè senza pensieri..il vento soffia via i pensieri.. so che non c'entra molto, ma ho trovato in quelle poche parole una parte di me.
il belgio era già in me prima che me ne rendessi conto? viaggiare è creare legami, e vorrei essere un'acrobata per riuscire a muovermi leggera tra i fili che si intessono, che mi ancorano a questo mondo...
..ma mi rimane una gran voglia di viaggiare di porto in porto, ancora e ancora e ancora, alla ricerca di quello che sarà davvero il porto per me...
confermo il mio pensiero prima di partire, devo avere sangue gitano nelle vene...
non è una fuga non è una fuga non è una fuga...ma ho così tante case sparse per il mondo che vorrei davvero riuscire a capire qual è la mia...
questo anno si proietta già difficile, pieno di ostacoli...che Ulisse mi aiuti ad arrivare sana e salva alla meta, per poi poter salpare davvero, senza zavorre...
un grande grazie a tutti quelli che trovo sul mio cammino, un pensiero forte a lore edu martaaaa michael marie e alle nostre avventure...a quanto sia bello tenervi nel mio presente....a chi mi sostiene da casa...ai nuovi incontri...clara e luismi che sarà in canada ora...e giulia silvia michel maxime biloute barbara jacinta e audrey e claude françois e chaud cacao...
orca boia mi mancate già!
un abbraccio forte a sara...e bonzy
e..non vedo l'ora di vedere il pancione di mia sorella!!tra una settimanaaaaa!!
baci abbracci etc
mery

miércoles, 20 de agosto de 2008

 

ma bélgique à moi....

Avec la mer du Nord pour dernier terrain vague
Et des vagues de dunes pour arrêter les vagues
Et de vagues rochers que les marées dépassent
Et qui ont à jamais le cœur à marée basse
Avec infiniment de brumes à venir
Avec le vent de l'est écoutez-le tenir
Le plat pays qui est le mien

Avec des cathédrales pour uniques montagnes
Et de noirs clochers comme mâts de cocagne
Où des diables en pierre décrochent les nuages
Avec le fil des jours pour unique voyage
Et des chemins de pluie pour unique bonsoir
Avec le vent d'ouest écoutez-le vouloir
Le plat pays qui est le mien

Avec un ciel si bas qu'un canal s'est perdu
Avec un ciel si bas qu'il fait l'humilité
Avec un ciel si gris qu'un canal s'est pendu
Avec un ciel si gris qu'il faut lui pardonner
Avec le vent du nord qui vient s'écarteler
Avec le vent du nord écoutez-le craquer
Le plat pays qui est le mien

Avec de l'Italie qui descendrait l'Escaut
Avec Frida la Blonde quand elle devient Margot
Quand les fils de novembre nous reviennent en mai
Quand la plaine est fumante et tremble sous juillet
Quand le vent est au rire, quand le vent est au blé
Quand le vent est au sud, écoutez-le chanter
Le plat pays qui est le mien.









voilà la belgique que j'ai connu... la drâche, la jupiler, le peket...les chats qui volent, les chevaux partout, Enzor la mort, Kid Paddle... pas de bidé, beaucoup de BD...liège qui sent de pipi, les toilettes en plein air, le brie dans le train et 'facciamo una corsa!!' pour prendre le bus...
le taxi pour rentrer et les soirées qui ne terminent que le matin après...
et bailar bailar bailar bailar...
et: 'voglio bene a te a te a te..e a te!!'
les diners à n'importe quelle heure...
BONJOUR TRISTESSE et les Ch'tis...
tata yoyo si tu me donnes tes noix de coco moi je te donne mes ananas...
IL FAUT FAIRE LA SéQUENCE...
les vaches à la fenêtre et les araignés dans le lit..les punaises, les falènes..
mon ami du kebab et giuseppe notre bariste preféré...la dame de la caféteria 5Mercedes, de Sevilla!), audrey et sara la dark..
chh chhh chhh JE SUIS TON Pèreeee...
BUTTATIIIIIIIIIIIIIIII!!!
eet bcp d'autres choses...ms l'histoire c'est pas encore términée!!
gros bisous à vous tous
bonne rentrée fanny!

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sábado, 2 de agosto de 2008

 

ritorno..

oggi son tornata dalle vdb, finite prima per me, a malincuore perchè è difficile venir via prima della fine...e domani valigie, e si riparte..con una mail che annuncia che qualche pagamento di qualcuno non era regolare, e il mio personale terrore che sia il mio...anche perchè la possibilità di riparare a un eventuale errore è scaduta proprio oggi..
mah!
beh in questa terra di mezzo, ho trovato l'abbraccio più desiderato, l'accoglienza più rasserenante e rassicurante, e ne faccio partecipi anche voi...ne vado molto fiera, e mi riconosco in questo orso che sa volere davvero tanto bene...ti voglio bene papà!


per la terza volta in africa ….

Questa volta è toccato a Bangui (leggi Banghì ) nella repubblica Centro Africana . Gli Amici del Centro Africa stanno realizzando un progetto di scuole e dispensario che verranno gestiti dalle Suore Magasce che risiedono in quella città .
Cosa c’entrano gli amici del Centro Africa e chi sono ?
E’ un gruppo di amici che sono venuti a conoscenza delle problematiche di quel Paese e si sono proposti di fare qualcosa di concreto per aumentare le gocce d’acqua in quel mare.
Tra di loro c’è un sottogruppo che risiede a Trebaseleghe , Paese che ha dato i natali a quasi tutti i componenti della famiglia di origine dei De Franceschi . Questi signori opportunamente stimolati , prima si sono lasciati coinvolgere nell’impegno dei bolognesi per la missione di Usokami , e poi dai sacerdoti dehoniani nei loro progetti per il Mozambico.
Fatta questa piccola premessa veniamo al nostro lavoro in Bangui: abbiamo in costruzione una scuola Materna per almeno 250 bambini , una costruzione pensata dagli amici del sottogruppo ,e della quale hanno assunto l’impegno della realizzazione : cercando finanziatori tra gli imprenditori di Trebasaeleghe , e volontari che, a turno sul posto, seguono i lavori della ditta locale ; lavori che completeranno al momento opportuno inviando una squadra di volontari .per la posa in opera del tetto , (preparato in Italia con strutture metalliche e Grecata Coibentata gia in viaggio in un container ) e la realizzazione degli impianti tecnici .
In questo mese il nostro lavoro è stato essenzialmente di sorveglianza e controllo , perché il lavoro venisse realizzato secondo i progetti e a regola d’arte.
Al nostro arrivo la costruzione di circa 400 mq era a livello finestre , siamo tornati a casa che erano completati i muri con relativi cordoli in calcestruzzo pronti ad accogliere la posa del tetto, pavimenti finiti ,ed intonaco interno realizzato in 3 delle cinque aule . Dal punto di vista tecnico siamo tornati soddisfatti perché i lavori sono andati avanti e bene .
Mi viene da chiede , e d alcune persone mi hanno chiesto : perché ? perché il Centro Africa, perché il Mozambico, perché il Tanzania e probabilmente un domani chissà quale altro paese africano.,..
Mi viene da rispondere : vi siete mai chiesti perché il lavoro in ospedale, perché il Virgolone con tutti quegli anziani, perché l’accolitato , perché il carcere perche tanto lavoro a Santa Maria Villana e prima a Chiesina e poi chissà quale altra attività , che non concede mai tempo libero o occasione per annoiarsi … non vi sembra che ci sia un collegamento ?
Mi sembra il collegamento di vederlo e provo di raccontarvelo a vedere se anche a voi sembra che il collegamento esista… San Paolo dice che a ciascuno lo Spirito da dei doni particolari che ognuno non può tenere per se ma deve mettere a disposizione del Corpo Mistico che è la Chiesa ,ma chiesa aggiungo io intesa in una dimensione abbastanza ampia che comprende non solo coloro che fisicamente ci stanno vicini ,anche se non sono da dimenticare . A questo punto mi viene da ricordare il vangelo di domenica prossima .. Dove possiamo trovare il pane per sfamare tanta gente … non abbiamo che cinque pani e due pesaci … portateli qui… distribuiteli alla folla… raccogliete gli avanzi…: una dinamica che ci invita a mettere a disposizione il nostro niente perché Lui vuole utilizzarlo e poi ci chiede di raccogliere gli avanzi che sono molto di più del nostro niente: Credo che il nostro impegno, attenzione verso i fratelli meno fortunati , non si possa mettere sotto il cuscino o sotto il materasso , ma tirando fuori il nostro niente ci viene ampiamente ricambiato. E’ la dinamica che insegna il nostro Maestro , ma i problemi che ci sono qui ? se la nostra abitudine
è l’attenzione alle realtà che ci circondano , ai bisogni che quotidianamente ci interpellano , i problemi che ci sono qui non resteranno senza risposta , è una abitudine che dovremmo cercare di acquisire quella di guardare dalla finestra , e non stare chiusi in casa , e guardando dalla finestra ci renderemo conto delle necessità dei nostri fratelli ed allora diventa normale non stare più con le mani in mano , ma darsi da fare secondo le nostre possibilità :
Bruno de Franceschi
Bologna 31 luglio 2008


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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO