domingo, 11 de octubre de 2009

 

FELICITA'!!!



FELICITA' è....


avere le giornate piene ed esserne contenta


trovarsi a studiare cose davvero interessanti!


vedere i sogni che cercano di concretizzarsi in progetti...


vedere che tra le relazioni che si creano tra persone ce ne sono alcune di veramente veramente valide, che ne valgono la pena..


rendersi conto che c'è da scremare...e non starci più tanto male!


avere persone con cui condividere in modo costruttivo..


ritrovarsi a cantare le canzoni anche dimenticate che fanno parte di quello che sono---dal meglio al peggio, senza vergogna nè di stonare nè dei propri gusti musicali..:)dalla vecchioni graziani guccini de andrè e non solo..


correre in bici sia sola che in compagnia..


vedere correre in bici!!!che spettacoooooloooo!! (nel video ci son anch'io, al min. 1:45, maglietta arancione, seduta in terra, in curva!giro d'emilia in curva orfanelle, san luca!!!!)


sentirsi raccontare le storie...e quindi le lezioni, i raccoti di libri, i racconti di vita!


ritrovarsi a preparare 'travestimenti' per i bimbi di salaborsa..mi mancava un po' di manualità!


sentire papà che racconta le storie della sua vita e suona la tromba


FARE UN GIRO IN RSCIò...e in buona compagnia!!!


conoscere gente nuova e positiva!

andare a teatro in tubino

fare una chiamata a sorpresa o un regalo mirato

ricevere inviti inaspettati

capirsi con uno sguardo...soprattutto nelle cavolate:)

ballare ogni tanto, anche da sola


mangiare buonissime OSTRICHEEE


tornare la sera con la colazione per il mattino (grazie Lucio!)


sentirsi a casa


trovarsi a ridere e scherzare in famiglia, con bimbe urlanti e cantanti


ricevere notizie da persone lontane...e pure da quelle vicine


sentirsi persone fortunate!!!





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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO