martes, 2 de febrero de 2010

 

saltello...

saltello di gioia ora, tutto ieri a dire il vero...giornata iniziata col sole e 'quando quando quando' ballata, cantata, per stemperare la tensione...
acrobata dello studio, delle parole, delle relazioni, ora saltello e non riesco a star ferma, saltello e ballo la mia esultanza, saltello per i begli incontri e per il tempo passato con le persone che fanno stare bene, e che non risulta mai sprecato...
saltello pensando agli amici che presto rivedrò e a quelli che mi son vicini nonostante le distanze...saltello e canticchio la mia gioia di porte che si aprono al nostro passaggio e persone cortesi e inviti a cena a sorpresa e bicchieri offerti e assaggi inaspettati...
saltello e rido per le facce buffe e per l'affiatamento che si rivela quando ce n'é bisogno, sorrido stupita e saltello per la voglia di stare insieme detta senza paura, e nascono amicizie e chiacchiere e voglia di condividere...

saltello la mia gioia per i sogni che creano racconti e racconti che creano sogni, saltello per la musica buona passata che mi mette di buonumore e mi fa pure venir voglia di pulire e fare entrare aria fresca..
saltello per i progetti che nascono e i risultati che arrivano, e son belli!
saltello per l'entusiasmo di ogni inizio, l'entusiasmo che illumina gli occhi e che contagia..
saltello per questo cielo terso il sole la neve, questi colori e la voglia di vorticarci dentro e di coinvolgere tutti in questa mia esuberante felicità!!!!



Comments:
mon dieu! je t'envie! ha ha che giogia! exultante, sí señor, en parte es gracias al examen que has hecho me huelo jaja ojalá dentro de una semana esté tan feliz por haber aprobado mis dos exámenes. Aún no he empezado a estudiar en serio jaja.
qué cena sorpresa?
 
e...la Primavera sta arrivando!!! :)
belle le foto, mery!!
 
qué raro que Mirta no dijo: La Prima Vera está llegando!! pues ahora lo tengo que decir yo porque sino lo echo de menos pero a ver, estamos a principios de febrero, si la Prima Vera llega mañana es por efecto del cambio climático porque NO LE TOCA.
Besinos.
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO