viernes, 1 de enero de 2010

 

ode al 2009 passato

anno intenso, pieno di imprevisti e colpi di scena..anno che inizia a dire il vero dalla fine del2008, col matrimonio di mia sorella, e lei quui incinta, e la nascita di Lubin già un dicembre fa...da lì la Vita ha preso la ruzzola! salutiamo Lucia e Lubin, i miei vanno giù per febbraio, Marie viene in Italia e diventa mia coiquilina (marieee je t'aimeee!!), poi la vita con quelli del suo Master, e l'edicolante, e la mia vita vagabonda per case, poi i miei che tornano, pasqua al de marchi mentre si scopre che papà ha tumore, la paura, gl esami, le corse, in equilibrio per non rompere i cocci delle sensibilità altrui e rompendoli con una metodicità sorprendente, poi lucia che torna con lubin, l'operazione, i giorni avanti e indietro dall'ospedale, l'arrivo (splendido!) di annalisa, le lotte per la tesi, esami equilibristi e acrobatici, scrivere di notte e le mezz'ore di sonno sulla panca davanti al pc, lacrime sensi di colpa nero nero nero e il tentativo di essere nel modo giusto, la sensazione di non sentirmi più...poi gli esami che vanno e vanno bene, una tesi finita non si sa come, papà che esce dall'ospedale e ci rientra dopo pochi giorni, con un bello spavento soprattutto mio e di lù...poi la tesi, finalmente con la famiglia riunita, la minore delle ansie in tutto questo ambaradàn...poi facce nuove, tante facce nuove che mi hanno accompagnato in tutto questo, che ci si ritrova sulla strada un po' per caso (ed é bello!), persone che ti riabituano a respirare...
poi lucia che riparte, io che mi sfumano le mille proposte di lavoro trovate e che vado in sicilia da andrea, mentre mirta é in italia, lucia che torna un po' a sorpresa e che ora é qui con noi che cerca casa, binda che é qui pure lui, e lubin e annalisa che crescono insieme, e io che son la zia più felice del mondo, e la Patti che mi ha fatto conoscer persone che ora son davvero importanti per me..e si la bici rubata, e antonio e la debbi trovati, e lucamagi, ale, roberto...e con lui grazietta in primis, e tutta la vita che c'è dietro e insieme..
e mi ritrovo all'inizio dell'anno nuovo con mille e mille matrimoni nell'aria, quello di sara che é fisso nel cuore, con persone costanti, altre riscoperte, altre spendidamente arrivate e presenti..
e sono curiosa di vivere questo 2010, con la patente che verrà (perchè ormai ci siamo!), con l'università iniziata alla grande, con compagni di corso splendidi,con voglia di vedere come crescono i semi gettati alla fine di questo 2009, e secondo me promettono molto bene!
e, nell'attesa, sono FELICE!
vi abbraccio forte!
mery

Comments:
bello!!
ora bisogna crearsi un 2010 bello da essere ricordato!
un abbraccio!
 
e si! mi manca il 2009 ha ha
hai raggione, he stato un anno dificile ma intenso, divertente, interesante, per tanta gente il anno dei cambi. Sopratutto siamo felice finalemente perche abbiamo superato tutte le dificultate.
Sono con Marta, abbiamo bisogno di creare un bello 2010, noi lo possiamo fare he he simplicimente perche noi abbiamo il potere!
bacio,

Lore
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO