domingo, 6 de diciembre de 2009

 

pensieri in logorroica libertà. speranza,avvvento,coccole.

domenica. é iniziato l'avvento e non me ne sono neanche accorta. speranza, si parlava oggi. lacrime che si trasformano in canti di gioia. strade che si spianano e buche che si colmano. discernimento, SPERANZA. e io spero davvero che questo periodo ci porti, a tutti, aria fresca da respirare a pieni polmoni. e serenità, la sensazione di potersi sedere senza avere i nervi pronti in allarme. il non aver paura di. il non temer più il telefono che suona... meno paranoia, più aria. concedersi ottimismo senza averne paura. non temere di riappoggiare i piedi a terra, di sentirsi bene, vivi nel proprio corpo. i pensieri neri non fanno veder chiaro. un po' di luce pulita e aria tersa per scacciar via tutta la pesantezza accumulata...

"deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell'afflizione.." Baruc, 5,1

"ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia."(salmo 125)

e che gioia sia!senza paura!

sentirsi chiamati per nome, che bello, strano, bello.
sentire il bisogno di prendersi cura delle persone a cui tieni, la voglia di tornare a casa per coccolare questa grossa famiglia brillante e un po' sbrindellata...coccolare quelli che si lamentano e quelli che si mascherano per non far male, quelli che si ingrigiscono e quelli che scoppiano, quelli che scivolano e si nascondono, quelli che si coprono dietro il silenzio...ma ognuno a modo suo ha voglia di essere smascherato, e abbracciato. credo. spero! sennò mi riceverò un bel po' di fanculo oggi. ma non è ancora successo, fiuu.

bello coccolare. bello chiedere coccole e riceverle. bello poter essere sinceri, e fare essere sincero chi ti sta accanto, metterlo nelle condizioni di poterlo fare. pensieri in libertà, scavo alla ricerca dell'autenticità, delle radici che ci tengon legati al suolo, nonostante la tempesta!per essere "integri"!
voglia di stare bene e di diffondere aria fresca e sole!

rileggevo me qualche anno fa a pasqua.

penso che il dolore, anzi forse esagero a chiamarlo così, meglio: penso che il percorso fatto fin qui non sia stato per niente facile. ci sono stati bassi, e anche pesanti. ma sempre la voglia di alzare la faccia al vento.
e ora è bello guardarsi indietro con quell'esperienza dentro, non rigettata ma vissuta, interiorizzata, affrontata. i momenti grigi fanno parte di quello che sono, o sono stata, ed è bello poterli guardare con la serenità dell'ora. e far vedere anche a chi mi vede così, serena, che non è sempre stato tutto rose e fiori. che si è lavorato e si lavora ancora, per concedersi la voglia e il coraggio e la spocchia di riprogettarsi ancora, di ricostruire sempre, di rialzarsi irrimediabilmente, quasi testardamente, irresponsabilmente, forse,certo,si! felici, con un sorriso quasi di sfida tra le labbra, perchè come diceva Brecht, in una delle sue poesie perse nelle parole della mia memoria farlocca, bisogna essere flessibili come giunchi al vento, avere l'elasticità di chi si piega alla tempesta senza lasciarsi spezzare...la vita imperversa, ma abbiamo radici che ci permettono di restare ancorati e rialzarci. ogni volta, un po' più forti, anche se non sembra...

ma si!
grazie per la condivisione, davvero. per quanto non sia sempre facile, neppure per me...per quanto smuova dentro.. per il bello del dire dei no ogni tanto, ma non troppi, solo quelli che servono. per riscoprirsi persone!

termino pensando a mirta e lore che hanno passato questo weekend con borja a barcelona, e il mio cuore era con loro, seppur lontano... pensando alla stefi a roma e a lucio abbandonato ieri al suo piano e luca che corre da madmax e alle colazioni con antonio (e non solo quelle!!a tutte le chiacchiere, intere o di straforo, sempre ricche..) che ti fanno iniziar bene la giornata!...pensando a chi avrà fatto una meravigliosa cena, pensando al prossimo risotto da fare..(e penso pure alla checchisterica hélas che spero tra poco tornerà nel mondo comunicazionale..)

oggi finalmente ho studiato! e. ho voglia di scrivere, uff quanto mi dilungo!
vi lascio con brezsny (forza cancro!!!!"Hai la mia compassione quando cadi, la mia ammirazione quando ti rialzi e il mio sostegno quando ricominci a correre. Ormai avrai capito che non devi vergognarti se cadi. Anche questo fa parte di quel processo di apprendimento che ti sta rivelando segreti su come rialzarsi e correre."...UAU!)
http://www.internazionale.it/oroscopo/

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)
Un estuario è il punto di un fiume
dove l’acqua dolce si mescola con quella salata del mare. In questi giorni mi
fai pensare a un posto del genere. Sei bicolore, Bilancia. Sei a doppio uso e a
doppio binario. Sei una miscela ibrida di sì e di no, di dare e di prendere, di
stravaganza e di normalità. Stranamente la cosa funziona alla perfezione. Non
sei una contraddizione ma un accostamento interessante. Non sei schiacciato
nella morsa degli opposti ma ti lasci massaggiare dalle pulsazioni di influenze
complementari. Continua così, anzi fallo ancora di più.


Comments:
Mamma mia Mery che lungo! ha ha
je peux voir que tu as envie de remercier bcp de choses. C'est l'esprit du Nöel mais aussi ton caractère gai.
Gross bisous! tu nous as manqué à Barcelone.
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO