miércoles, 13 de mayo de 2009

 

achab e la balena...


Qualche giorno fa Fazio parlava con Baricco, che spiegava Moby Dick di Melville al pubblico...io adoro chi racconta e spiega, con linguaggio colto ma chiaro, il bello che c'é nelle parole e nei pensieri..

e Achab è un un uomo che insegue per tutta una vita la sua ossessione, l'oggetto del suo desiderio, con rinuncia e sacrificio..e mi è venuto da pensare ad una persona per me molto importante che stringe i denti e tira avanti,in attesa di poter realizzare il suo sogno...
mi ricorda achab e gliel'ho raccontato..
questa persona HA PENSATO alle mie parole. e la sua risposta..non poteva essercene di migliori..
dice che la balena è il mondo, e vuole, come un oceanografico, scoprirlo e non infilzarlo, perchè solo avendolo capito potrà lasciarlo in pace..

mi affascina essere ascoltata, capita, macinata ed ottenere risposte serie, riflettute, macinate.
mi piace esser circondata da persone che pensano, che ragionano e mi fanno ragionare, mi piace crescere, e crescere nella discussione con gli altri.

grazie a tutti quelli che prendono sul serio i miei pensieri, per quanto sconclusionati o campati in aria possano sembrare.

ieri ho consegnato domanda di laurea, mi son fatta coccolare da adri, ho fatto la zia e ho corretto con sara la sua tesina. sono andata a letto presto, con un gran male alle gambe. ma felice.
è bello sentirsi utili, ma ancora più bello è sentirsi conosciuti, e voluti bene,esattamente così per come si è, pregi e difetti.

un abbraccio forte, che ognuno di noi possa avere una buona giornata!
un bacio
mery

Comments:
hihi
buona reflessione..
ieri ho sentito Lorena dopo la tua telefonata..ma come fai a dirle che siamo personaggi di fizione??jajajaja
ora più che mai sarà Amélie!!jaja
mi manchi!!
 
siii io voto amélieeee
^^anche tu mi manchi tanto tanto!
un abbraccio forte
ma quando ti trovo su msn??
 
e io quando ti trovo...? :P
mi piace sempre leggere il tuo blog, ma spero sempre di sentire i tuoi racconti dal vivo!
baci

diego
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO