domingo, 19 de abril de 2009

 
in una settimana, quante cose cambiano...
si acquista serenità su qualcosa, e se ne perde su altre..
la persona che per me è stata così importante in questi ultimi mesi lo resta, ma sotto un punto di vista diverso, e mi va bene così, alla fine una volta che le cose sono chiare si é molto più sereni... e io ho bisogno di serenità...
la vita sconvolge ogni mio piano, mi sento una canna col vento che soffia, faccio il possibile per stare in piedi ma ho davvero una gran voglia di sedermi, prendermi un momento per me, in cui non devo fare felice nessuno, in cui posso essere me stessa senza preoccuparmi delle reazioni degli altri, in cui non sentirmi in colpa o giudicata per quello che sono, in cui non devo mediare...
in cui posso voler bene alle persone senza sentirmi considerata vittima o stronza o poco rispettosa o non attenta...
in cui posso esser tranquilla di esser capita senza per forza dovermi spiegare o giustificare, in cui posso far cazzate senza sentirmi condannata (e non fraintendete cazzate...intendo errori, come normalmente si fanno nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni..)
ho bisogno di fiato e di non sentirmi dire dagli altri cosa sono o cosa non sono, cosa dovrei fare o cosa no, come dovrei viver le cose e dove sbaglio...
ho bisogno di silenzio intorno a me, ho bisogno di lacrime e silenzio, ho bisogno di aria lacrime e silenzio, ho bisogno di strada aria lacrime e silenzio, ho bisogno di passi e chilometri in macchina e musica che aiuta a digerire i pensieri, ho bisogno di poter esser triste senza sentirmi dire che devo esser forte, so che devo esser forte ma ho anche il diritto ad esser debole, la mia debolezza non dura molto ma ho BISOGNO di esserlo anch'io, non voglio più recitare di esser forte e far finta di stare bene perchè così conviene...ho voglia di urlare, ho bisogno di fare uscire la rabbia, ho voglia di alzare la testa, ho bisogno di poter sfogarmi un po' e di fregarmene di quello che la gente può pensare di me, ho bisogno di far scoppiare i pensieri, non ne posso più di controllarmi controllarmi controllarmi
ho bisogno di aria e strada
non ho bisogno della pietà delle persone
ho bisogno di gente che non si spaventi della mia rabbia delle mie lacrime del mio schizzo
senza compatirmi
ho bisogno di spazio e aria e strada
ho bisogno di acqua per mandare giù il rospo
ho bisogno di mandare giù tutto per poter essere forte
ho bisogno di digerire per potere essere roccia e sostegno
finchè non ci riesco, continuerò a scappare, voglio esser forte, la mia debolezza non serve
per questo ho bisogno di essere debole adesso, e concentrata
per essere forte, perchè ce n'è già un gran bisogno
e io sono impreparata, sono dispersa
ho bisogno di strada
e silenzio
un bacio
mery

Comments:
Credo sei nel tuo diritto..se vuoi piangere, se hai bisogno di essere devole per poi essere forte, sei libera di farlo..e nn credo nessuno ti possa rimproverare niente...sei umana!
 
con me potrai sempre essere tutto quello che vuoi, non temere.
:*

diego
 
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L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO