jueves, 30 de abril de 2009

 

grottescamente...siamo quello che leggiamo?

forse leggere fa male. forse leggere fa male alle persone che si immedesimano in quello che fanno. forse leggere fa mal a me.
forse amelie nothomb mi fa male. leggendo storie grottesche e assurde dove c'è sempre un personaggio forte che domina su un altro, e succedono cose bizzarre che vengon fatte passare per normali, la mia vita è diventata un insieme di episodi assurdi e di scene al limite del verosimile...
quano va già male uno pensa che non possa andare poi tanto peggio, e invece va eccome..
mi sento paperino cn la nuvoletta di poggia sulla testa,e uno dice cazzo non può piovere per sempre e invece continua a piovere...mi sento come Alice, ingigantita di colpo a muoversi e fare danni in un mondo in cui lei non sa muoversi, in cui qualsiasi mossa fa e' sbagliata, in cui pur volendo far bene fa male, e ancor di piùproprio quando vuol fare bene. pensieri e pensieri e l'impressione di non riuscire ad uscir fuori della tela che ho intorno, non mi sento all'altezza delle circostanze, aspettative su di me che mi pesano e mi mettono a disagio e mi fanno fare errori e cazzate...non sono per niente serena e mi sento di rovinare quelloche ho intorno, di sbagliare nei rapporti sociali, come se mi fosse scappata di mano la chiave, come se vivessi in un mondo parallelo, come se mi mancasse la ragione..
come uno che arriva in un paese che crede di conoscere enon capisce n tubo di quello che la gente fa e dice, di quella che e' la logica di fondo...
ho i nervi tesi e tanta paura di perdere le persone che amo.
di non riuscire a passare quello che sento dentro, di tradurlo con le parole esattmente sbagliate, le più sbagliate..di rovinare con un gesto tutto quello che si è costruito, come un elefante in cristalleria...
ho paura di essere una persona falsa. mi hanno detto che sno manipolatrice, e questo mi fa tanta paura.
faccio male alle persone senza rndermene conto, e questo mi spaventa tanto,perchè ho paura di non riuscirlo a controllare.
ho paua di essereuna persona peggiore di quel che credevo, descrivendomi qualcuno mi ha fatto vedere cose di me che son le prime che odio negli altri, ed è fatica fatica vedere che si è così al naturale..vorrei essere una persona migliore, non capisco più se sono bene o male, ci sto pensando tanto, ed ho paura della risposta che troverò...
se la troverò.
statemi vicina, come potete
un bacio
mery-alice

Comments:
mery..
ma ki ti ha detto che sei manipolatrice?? nn è mica vero!!!
devi stare serena.TUTTO andrà bene..devi solo fermarti un attimo, riprendere fiatto e continuare..a volte leggere ci fa bene e c fa male, e cm ti capisco! la Nothomb ha una forma di scrivere che ti crea dei pensieri che prima nn avevi mai immaginato di porti..ma è solo un libro, sn solo parole.
per il resto vedrai che tutto migliorerà..e nn sei cattiva, anzi! tutto il contrario!! a volte facciamo del male senza renderci conto, ma è la vita, e succede a tutti..nn essere troppo esigente cn te stessa e cerca di rilassarti e pensare a quello che è veramente importante.
un bacione
t sn vicina!!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO