lunes, 9 de febrero de 2009

 

o la belle vie...

Ô la belle vie
Sans amour
Sans soucis
Sans problème.
Hum la belle vie
On est seul
On est libre
Et l'on s'aime.
On s'amuse à passer avec tous ses copains
Des nuits blanches
Qui se penchent
Sur les petits matins.
Mais la belle vie
Sans amour
Sans soucis
Sans problème.

Oui la belle vie
On s'enlace
On est triste
Et l'on traîne.
....

eh je parlais juste de ça aujourd'hui....pour une fois, je fais discours sérieux...et bon je crois qu'on a envie de parler serieusement, et de sentir se parler sérieuxement quelquefois...tous sont capables de donner raison (presque tous...moi pas trop!) aux autres, ms c'est pas ça qui fait penser les gens...j'aime penser et faire reflechir--
on se cache derrière masques ou silences ou bcp de mots, de paroles de circumstance...on crée des rélations quelquefois pas entre deux personnes, ms pour se cacher derrière à un autre, en déchargeant toutes ses ésperances et ses frustrations sur l'autre...
ms bon pour faire quelque chose de beau et productif est vraiment important de chercher de se connaitre et de faire face aux problèmes seuls avant de s'appuyer les autres...les autres peuvent etre un moyen, un aide, ms pas la solution!
dernière reflexion, détachée de la precédente: 9, c'est le numéro parfait par excellence, c'est 3x3, ds la symbologie réligieuse c'est le numéro de la trascendence, le numero de dieu, de la perfection...
ms ds l'homme le numéro parfait necessite d'imperfection pour se réaliser: il faut tous les doigts des mains sauf un...donc, le parfait dans l'homme dévient imparfait, imparfait que l'homme seul peut combler avec une partie de son humanité..
c'est charmant!
u très très gros bisous à tous
démain coursssss!!yuppiduuu!!

Comments:
ha ha ha on l'écoute un peu missérable,
oh belle vie, sans amour!
mais tu es ironique ou quoi? pourquoi pas?
on a un problème, je parle en pluriel parce que je suis une partie du problème et je le reconnais, alors, je vois que tu es à côté de moi dans le coin des problèmes, donc tu fais aussi partie de lui.
ON A UN PROBLÈME
ON A PEUR
Le monde serait bcp mieux sans peur
ET POINT FINALE
ha ha ha
bisous.

MOI, Ló.
 
bon, j'ai pas trop peur, j'ai pas trouvé la personne juste..^^
 
Nooooooooooooooo! Non ho capito granchè dal francese, ma non è vero che è bella la vita senza amore! Dai, non dire così ^_^ Forse è solo che ancora non ti è capitato "l'amore" giusto, quello che crea probelmi, ma li crea belli :)
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO