viernes, 27 de febrero de 2009

 

Buona strada, Ico, Fratel Bigio....

venne il giorno in cui mowgli dovette salutare i suoi compagni di tana, per seguire il suo cammino personale.
Il bello della Strada è che si può sempre aver la speranza di rincontrarcisi un giorno, seppure i passi siano diversi, seppure si cambi direzione e percorso..
E' davvero faticoso doverti salutare... si vorrebbe sempre camminare con compagni di strada come te, il tempo scorre e la fatica non si sente, sembra tutto più facile, tutto più possibile, da vivere col sorriso...
la tua presenza, discreta e viva senza esser per forza rumorosa, illumina il cammino di chi incontri...ti ho sempre stimato per il gran dono che hai, di saper ascoltare e comportarti con le persone, ti assicuro che non è da tutti...
vedi per me sei un esempio. buffo a dirlo, ma è vero..ho una gran stima per te, per questo faccio così fatica a pensare che non ci sei più...
Compagno di Strada, si vede che il Signore voleva pure lui averti vicino...si vede che c'è bisogno di angeli custodi efficaci lassù.. si vede che c'è un Progetto grande su di te, la morte alla fine non è un limite, i cuori grandi continuano ad esser presenti nei cuori e negli occhi e nei gesti delle persone che hanno incontrato, i cuori grandi lasciano un segno, e questi sono i piccoli miracoli quotidiani...
Ico, oggi è una stupenda giornata di Primavera...e tra poco saremo in tanti a salutarti... tu guardaci di lassù, ché lo so che vai veloce e sei già arrivato^^, e prenditi cura come puoi di questi piccoli cuori che sentiranno tanto la tua mancanza...
ti voglio bene, forte...grazie per esser passato per di qui, per averti incorciato sul mio cammino, grazie per i momenti condivisi, semplicemente...GRAZIE!
Buona Strada, Fratel Bigio!
kaa-mery
Preghiera a San Paolo
A noi Scolte e Rovers piace avere te San Paolo,
come nostro patrono
perchè tu sei stato il primo Rover di Cristo:
camminando per tutte le strade del mondo allora sconosciuto
hai amato, annunciato e testimoniato colui che ha detto di sì:
"io sono la "strada".
Fà crescere in me il gusto dell'avventura
e sostieni la mia volontà nel seguire con slancio e con amore Cristo,
unico mio Maestro e guida verso la Casa del Padre.
Aiutami a conquistare un carattere umile e forte
paziente e costante nelle difficoltà,
attento e generoso nel fare della mia vita,
come la tua, un servizio a Dio e ai fratelli.
Così saprà più facilmente riconoscere nel volto dell'uomo,
che cammina sulla stessa mia strada,
il volto del Signore e ne saprà condividere le speranze e le gioie.
Amen.

Comments:
Feliz primaveraaaaaaa
pero todavía no ha empezado, atención
no guardes aún el abrigo en el armario!
besillos
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO