martes, 27 de enero de 2009

 

meno 2!!!

per quanto lo si possa negare, dire che è solo per idealisti, l'ottimismo è il profumo, il sale, il sapore della vita!certo va dosato con il realismo, ma quando le due cose si compenetrano allora è più facile esser felici!
oggi ho finalmente affrontato una delle mie grosse paure..senza dilazionarla ulteriormente a un domani ipotetico...
niente di eroico o che, ho semplicemente acceso la luce nella stanza buia in cui vagavano 3 fantasmi di latino...e il primo, il più grosso scoglio, è passato, presentandosi come un'ombra ingigantita dai miei occhi...so che il latino non è la mia vita e che la lingua non mi interessa impararla con precisione, e per questo credo che farò sempre una gran fatica a digerirla...ma, come mi son detta oggi, la luce va accesa...e il 'fantasma' può essere in realtà un oggetto spigoloso, ma ok ci si becca contro magari ci si azzoppa ma ci si rende conto che non è un fantasma fantasma...e che il giorno sorge sempre a portare alla realtà i fantasmi e le paure della notte...
intanto dormo con le persiane aperte, e...oggi vedo la fine!per la prima volta, davvero, credo!
per la prima volta sento di crederci davvero, e di non aver paura di non riuscire, perchè si sta facendo reale...
grazie alle persone che mi accompagnano ogni giorno, quelle che sanno che so esser determinata...e ragazzi, ora lo sono!
oggi ho riincontrato compagne di corso che non vedevo da millenni..e ha avuto esame pure adri, abbiam passato un pome assime, fuse e stanche come poche, io col mio solito zaino-casa pieno di libri, lei con mal di testa, e in più la pioggia...poi è arrivata clara, e insieme siam andate a veder un film francese, e continuo a credere ogni volta che sian commedie e son sempre tragedie o drammi o film assurdi ma per qualcosa si ride sempre...
e di corsa a casa per un compleanno di famiglia, per fortuna non piove più, arrivo in tempo anche se bagnata di sudore e di pioggia...ma quanto son contenta!
mamma e papà partono il 15, marie arriva l'11, le lezioni iniziano il 2 (così riesco ad andarci senza perdere il primo giorno!!), camera la metto a posto in questi giorni di attesa e riposo...
relativo, perchè mi muovo per la tesi..
mancan solo 2 esami!!mirta son meno della metà delle dita di una mano!!!è come dir già che me ne manca uno!hihi esagero un po'
e in tutto questo mille altri pensieri, vite, situazioni che si intrecciano...
e stasera edu e sofula al telefono, e mi sento una persona migliore!
un abbraccio forte!
mery

Comments:
Dai Mery, fagli vedere chi sei!!!
Diego
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO