martes, 27 de enero de 2009

 

feliz cumple coloc!

cumpleagnos feliz coloc...
hacia un monton de tiempo que no sabia casi nada de ti, que no sentia tu voz, que no hablaba contigo...pero que bueno...como si fuese ayer..
es que el carigno verdadero creo que resista al tiempo y a la distancia y a la comunicacion
que bueno sentirte
te echo de menos, pero no triste, porqué sé que vamos compartendo vida, sentimentos, porque una pequena parte de ti està conmigo, y yo igual estoy contigo
juntos con mirta lore e toda la gente que cuenta, que es importante por mi
y sofula que bueno hablar contigo...con vosotros...partes de mi FAMILIA!
quiero verve pronto!!!!!
y lo haré!(spero!!^^)

mirta e se oltre a 2015 colombia fissiamo pure una data per la grecia^^?
os quieeeeroooo
mery
y su quesito tb""

Comments:
io credo di essere stata l'unica a nn fare gli auguri!! credevo di avere il numero di Sofia di Atene, e invece no, ed era già tardi per chiamare qlcuno :S ora provo a scrivergli una mail...
 
yo le he enviado un mail pero no sé si le ha llegado, y si no le ha llegado, no lo sabré
pero era bonito
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO