sábado, 17 de enero de 2009

 

colonna sonora: ludovico einaudi, su myspace

...la verità è che siamo noi a crearci le occasioni e che siamo noi a decidere come viverle..
è come scegliamo ogni giorno di porci a quel che succede..
una parola in più, o una in meno, fanno la differenza. uno sguardo prima di andare via,un tono, un gesto.

è un attimo decidere se fermarci a parlare o no. i pretesti di conversazione, ne possiam trovare davvero tanti ogni giorno, nel nostro quotidiano...tutto sta in quell'attimo..(e qui mi viene in mente sliding doors..)

penso anche che ascoltandosi un po' di più si eviterebbero molti problemi...
penso che quando uno è indeciso a buttarsi è perchè non ne ha voglia..penso che uno tenga le porte chiuse solo quando non gli interessa fino in fondo aprirle..
la paura c'è, chiaro, ma penso che la propria strada ognuno se la senta dentro...e che se la trova ci si butta, penso che sia fisiologico, o forse lo spero..
penso che sia tempo perso -e lo dico con amarezza- aspettare che qualcuno si decida verso di te se il posto che questa persona ha scelto per te è già deciso da tempo...
..penso che una seconda scelta non possa diventare la prima, perchè la vita ci dà molte occasioni e anche con le stesse persone, ma penso pure che i sentimenti di fondo spesso non cambiano, se ci si conosce davvero...
..e a questo ci penso da un po', ma spesso voglio rimanere attaccata a quella lontana speranza che più si avvicina più si allontana....più si avvicina più divento diffidente, più sale l'amertume, più le parole non dette o dette in gola diventano amare stagnanti...
...ma la vita riserva sempre tante occasioni, ed eccoci qui, à danser la valse à mille temps dans le tourbillon de la vie, meme quand la musique est terminé, parce qu'on aime danser...
ci sono incontri nuovi, nuovi incroci su questa strada..da alcuni si scappa via, dagli altri ci si allontana, con altri si cammina un po' e poi si devia, con altri ancora si sarà sempre vicini ma su due strade parallele...
ci sono strade fin troppo chiare che però si scelgono, per riposare un po' la testa, per non pensare...ma non ci sono strade semplici...e su ogni strada bisogna aver chiaro più o meno dove si voglia andare...aver il coraggio di cambiare se non la si sente più propria..
ma buttarsi, succede solo, almeno in me, quando la testa asseconda il cuore, o viceversa, insomma quando decidon di collaborare, perchè il cuore ci tiene e la testa pensa che ne valga la pena...è così che sbocciano i fiori, nascono i bimbi e le persone diventano belle...
ci sono incontri che ti cambiano, che ti fan voglia di ridere o piangere, che ti regalano un pensiero felice e un sorriso. che spazzano via i sogni brutti che la notte porta con le sue paure e i suoi pensieri, che ti ritrovi senza neppur sapere perchè..
penso ai fiori che stanno sbocciando intorno a me, e tutto questo profumo mi riempie il cuore e mi fa dire: cavolo anch'io voglio profumare!ok il metodo più semplice è fare la doccia lo so ehehe ma tornando seri: un fiore che vuole sbocciare quando non è stagione muore, si rovina...quindi anch'io sboccerò, quando il vento arriverà...e il vento sta già soffiando...
penso che nella vita si fanno pure gli incontri strani, persone che ti scuotono anche se non credevi, persone che ti possono colpire e fare male, persone di cui non riesci a decifrare il cammino...e a volte si drizzano subito gli istrici, a volte le barriere si creano dopo, a volte la diffidenza si scioglie..
penso che nessuno dei sentimenti che si provano vada perso...è l'energia che muove il mondo, le passioni sono quello che rende questa terra ancora calda, e noi ancora vivi...

la vita è fatta di scelte, per quanto dolorose o no è il nostro modo di essere liberi, e di avere una testa e un cuore..
non possiamo dare la colpa di quel che ci succede ad altri..è il punto di vista da cambiare..siamo noi a decidere con che occhi guardare la realtà.

stanotte ho fatto un brutto sogno, mischiando reale e paure..e desideri...e paure..
è frutto pure di un incontro di ieri, ed è buffo scoprire come certe cose ti influenzino più di quel che avevi creduto..

ho iniziato la giornata col mal di testa, triste, preoccupata, perchè i sogni rifletton paure reali...la mia testa lavora anche di notte, purtroppo o per fortuna..
e dopo una giornata col magone, mi son fermata, per rivivere un incontro, senza aver granchè da dire, senza esser nemmeno di buon umore..
ma certi incontri rendono una persona migliore.
sono raggi di luce in una giornata grigia, e alla fine non ci vuole molto per dare un tocco di luce che colori la stretta stanza dove ogni tanto ci si chiude...

il destino di ognuno di noi non è di essere isola, ma il camminare lungo la strada, cambiare ed esser cambiati con gli incontri che facciamo, con le scelte che afforntiamo, col tempo che passa e cambia, col vento che soffia e la pioggia e il sole che ci levigano e smussano i nostri angoli, i nostri spigoli, il nostro esser roccia...

concludo con una frase che hgo sentito pochi giorni fa: ridere fa bene alla salute, davvero!fa aumentare gli anticorpi, fa stare meglio.

la vita è un soffio, cerchiamo di seguire il vento con foglie colorate, e di planare in alto, saltellando nel cielo..
decisamente l'autunno è la mia stagione^^

Comments:
la mia, invece, è la primavera..
bello quel che hai scritto, mi sa che siamo tutte e tre un po' indecise..anche Lorena ha scritto su questo.
e beh, tutto si vedrà qdo arrivi il momento, e vedremo che, alla fine, tutto ci aveva un senso.
 
A volte le porte sono troppo pesanti, oppure ci si immagina cosa ti aspetta dietro...
Sei bravissima Mery, non smettere mai di scrivere!
Baci :*
Diego
 
e molto bello quelo chi hai scritto
je crois que tu étais très inspirée une nuit en blanche pleine d'idées folles et raisonables.
bisous piccola.
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO