jueves, 25 de diciembre de 2008

 

BUON NATALE!!

"E si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi"...
in mezzo a noi, dentro noi, coi nostri limiti e le nostre debolezze, fragilità e difetti...
sembra quasi incredibile che il Signore si sia scelto una Casa così scomoda...una Casa che a volte neanche a noi piace..
ma lui ci vuole così bene che non gli importa proprio, anzi, ci sceglie, si toglie le scarpe e abita in noi, anche se ci sono spifferic, anche se fa freddo, anche se si sta scomodi...
benvenuto tra noi, Gesù!
grazie perchè hai deciso di non essere un Dio distante, ma di seguirci passo passo, con costanza...
grazie perchè rendi questo Natale speciale, e per la prima volta dopo tanto tempo ho sentito di nuovo quel sapore di 'famiglia' di quando ero piccola...è così bello ritrovarci tutti insieme!!!
Grazie a Lucia Binda e Lubin che sono il nostro presepe e che han portato davvero tanta gioia a tutti noi...è bello stare con voi!!
grazie mammapapà sara anna, e grazie a tutti quelli che fannno parte della nostra 'famiglia allargata', come piace chiamarla a me...
grazie a tutti voi che scaldate questo giorno col vostro affetto, che si sente caldo!
VI VOGLIO BENE FORTE!!!
mery

Comments:
Buon Natale a tutti voi!!
 
un beso enooorme
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO