martes, 28 de octubre de 2008

 

sogni...


ho sognato che ero via con amici, nonn mi ricordo chi ma persone con cui già ho viaggiato, con cui mi piace viaggiare...forse con clara e luismi, forse con mirta e lore...
facevo valigia alla rinfisa,cosa non molto tipica di me,(a parte per tornare a casa dal belgio!!hihi!!) tanto da non saper bene cos'avevo dentro...e si corre verso la stazione, si viaggia di notte o comunque è buio, forse è mattina presto...i treni son semivuoti l'aria è fresca, riusciamo a prendere un treno di scambio al volo, sento che siamo in una stazione straniera...

Prendere il treno: possibili cambiamenti
Numeri della cabala 17
Viaggiare sul treno: senso delle responsabilità
Numeri della cabala 64
Rincorrere il treno e salirvi: determinazione, forza d'animo
Numeri della cabala 17
Valigia: sei pronto per qualsiasi novità
Numeri della cabala 59
Fare le valige: qualcosa si è definitivamente concluso
Numeri della cabala 26

io la cabala non so nemmeno cosa sia, ma questo è quel che ho trovato cercando il significato del sogno..

Comments:
beh!allora siamo in due..k cavolo significa cabala???
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO