martes, 28 de octubre de 2008

 

poesia è tornata...


l'avevo avvertito, ma non me lo spiegavo...credevo che fosse scomparsa per un po'....
e invece ora torna, torna una parte forte di me...poesia è tornata!
e mi sento più io....
^^
anche con la pioggia, che oggi sembra brillante, luminosa, canterina, che spazza via allegra le cose tristi..

Comments:
sono contenta k anche tu sia felice!!hihi
ma queste foto??sono meravigliose, da dove le hai prese?
 
bella foto!
comment est-ce que tu as pu écrire sur les marges de ton blog? j'ai deux à gauche et à droite et ils sont très inutiles ha ha
 
tu sais que j'aime toujours les dents de lyon et souffler sur eux he he.
Ok, je veux essayer parce qu'il y a des blogs marvelleux et le mien est très très demodé lol.
Les photos sont de la Cordillère Cantabrique, je le vois toujours depuis la fenêtre de ma grandmère et je suis restée là-bas bcp bcp d'étés marveilleux quand j'étais petite, maintenant je ne sais pas pourquoi je n'y vais pas, mais j'espére que ça change lol.
MERY, ON DOIT FAIRE ABSOLUMENT LE CHEMIN DE SAINT JACQUES CETTE ANNÉE, JE LE DIS SERIEUSEMENT LOL, SI ON A RIEN A FAIRE QUAND LE TEMPS SERA BON ON PEUT FAIRE LE CHEMIN DE PUIS LA PORTE DE TOURS! car c'est là-bas où une partie du chemin commence.
Bizzzzzz
 
Creo que no. Es ese el titulo con el que salió en España?

Saludos.
 
Si, la vi hace tiempo y me gustó. Una película diferente, desde luego.

Aquí se tituló "la ciencia del sueño" o algo así, por eso no me daba cuenta.
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO