domingo, 12 de octubre de 2008

 

manana sera otro dia..

me permito de robar estas palabras a mirta, porque de verdad manana sera otro dia..
Lucia y Binda van a casarse, a las 11h!
on tourne comme des toupies depuis quelques jours...avant mon anniversaire, après les témoins français de l'époux son arrivés avec une pétite gamine (la fille à eux) merveilleuse, qui m'a déjà élu comme copine officielli, tant que elle aime bien faire caca avec moi et dormir dans mon lit et me griffer et me taper et rire rire ensemble...à vrai dire, MOI AUSSI JE L'AIMEE!!
donc, on parle un peu de portugues, un peu d'espagnol (porque mi portugues es una mixtura de espagnol e lo poco que conosco en portugues), bcp de français, a little bit of english et italien aussi..
le problème c'est le changement de langue!quelquefois je parle français avec tout le monde^^
je suis complètement enrhumée (constipée, quelqu'un dirait..;), et démain je dois aussi chanter..
aujourd'ui j'ai preparé le tableau pour voir les palces des invités au dejeuner, bcp de travail, ms c'est beauuuu
et j'ai réçu aussi un appel intéressant, ms je ne veux pas encore m'exprimer sur ça...parce que tout le monde court trop avec les pensées!
je vous démande une grosse prière pour nous, pour eux surtout...
démain c'est le grand jour!

je vous aimeeee
mery

Comments:
mamma mia, mery!!voglio troppo parlare con te e avere tutti i dettagli del matrimonio!!!!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO