jueves, 16 de octubre de 2008

 

filosofando sulla coppia..

guardate che ho trovato in un fotolog...e c'entra benissimo per ogni matrimonio, per ogni coppia, per ogni vita a due...
alla nuova famiglia che si è formata, e che già si trova in due paesi diversi...questo è per voi
scusatemi ma è in traduzione dallo spagnolo...traduzione autodidatta

Cuarto dedo = tu pareja





Sai perchè l'anello di matrimonio si usa nell'anulare?esiste una leggenda cinese che lo spiega così...
I pollici rappresentano i genitori.
gli indici rappresentano i tuoi fratelli/sorelle e amici.
Il medio rappresenta te stesso.
l'anulare rappresenta la tua coppia (la tua metà).
i mignoli rappresentano i figli.

ok adessoprova questo: unisci le tue mani palmo a palmo, poi, unisci le dita medie in modo che siano nocca contro nocca (insomma piega a metà il dito, nocca centrale contro nocca centrale), assiale come mostra l' immagine..

ora prova a separare in mdo parallelo i tuoi pollici (rappresentano i genitori), vedrai che si aprono perchè i tuoi genitori non son destinati a vivere con te fino al giorno della tua morte; poi riuniscili.

ora prova a separare nello stesso modo pure gli indici (rappresentano i tuoi fratelli/sorelle e amici), vedrai che anche loro si aprono perchè se ne vanno, e hanno destini diversi come sposarsi e aver figli.

prova ora a separare nello stesso modo i mignoli (rappresentano i tuoi figli): anche questi si aprono perchè i tuoi figli crescono e quando non han più bisogno di te se ne vanno..ora riuniscili.

Finalmente, prova a separare i tuoi anulari (l'anulare rappresenta la tua coppia, la tua metà) e ti sorprenderai a vedere che semplicemente non puoi separarli..
questo si deve al fatto che una coppia è destinata a restare unita fino all'ultimo giorno della sua vita, ed è per questo che la fede si usa in questo dito.

Comments:
jajaja
un fotolog k era un link del mio, k di una mia amica!jajaja
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO