miércoles, 4 de junio de 2008

 

brindo por ti

brindo por ti, princesa,
por ti que te emborrachas el dia antes de tu laurea
por ti que es madura cuando tus amigas se emborrachan
por ti que te levantas por la F1
por ti que vas a ser capo del Governo en italia, con el blog mas leido tanto que grillo se quedarà pequeno...
por ti que eres tan sociable y tienes tan buena conversacion que parece tan facil ser tu amiga!
por ti que sabes tener suegnos grandes y pies en tierra...
por ti que me donas una sonrisa en la cara cada dia, por ti que recibes mis sms gratis...^^
por ti, porque haces verdad el dicho: 'los amigos de mis amigos son mis amigos'..
pot ti, porque podria y quisiera vivir con ti...porque me encanta hacer pojectos juntas, porque sé que pueden devenir realidad, en serio!
por ti, una de las pocas personas por quien puedo y quiero hacer mis 'viajes lampo' y'locos' y 'de amor'...
pot ti, perchè parlare con te dei problemi li ridimensiona, e sembra tutto più facile...
grazie perchè mi hai cambiato la vita., me la cambi ogni giorno....e in meglio!!!
ti voglio bene fortee!!!
auguroni di cuore
principessa!
mery




Comments:
meryyyyyy
ma sai k nn lo avevo ancora visto???hihi
tutto quello k dici è la stessa cosa k penso io di te!! vedi k siamo sincronizzate???
mirta
 
ha ha faciamo tutte insieme il brindisi!!! è si e un Mercoledi meglio! ha ha
je vous aime

Lorena
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO