viernes, 23 de mayo de 2008

 

« Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. »


oggi è un altro triste giorno da ricordare per l'Italia...
l'anniversario della morte di Falcone, ucciso con sua moglie nella strage di Capaci. chi era Falcone?un grande uomo che faceva col cuore e con la testa il suo lavoro. contro la mafia, così tanto da venire ucciso...[Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992) è stato un magistrato italiano, tra i padri della lotta alla mafia, ed è considerato un eroe italiano.fonte: wikipedia]
e oggi a Palermo hanno deciso di ricordarlo assieme ad Addio Pizzo, un'associazione nata dai commercianti stessi, che han deciso di ribellarsi alla schiavitù omertosa e diffusa della mafia..e da 2 o tre casi isolati si son uniti, sono nate diverse cooperative, creando una rete per rimanere in piedi, con dignità, e andare avanti....e riprendersi la propria vita!
LIBERA, ADDIOPIZZO, GOEL ne sono solo una piccola parte.
non sono cose lontane...è anche storia nostra.
http://www.addiopizzo.org/

www.libera.it/
http://www.antimafiaduemila.com/ (E QUI GUARDATEVI I VIDEO!!SON A CATENA....MA NE VALE LA PENA!!!arrivate almeno a travaglio da fazio...)
http://it.youtube.com/watch?v=iPZqCJK1XCM&feature=related video musicale su Capaci (bello!!)
http://it.youtube.com/watch?v=emY4SyyM6K8&NR=1 video di Paolo Borsellino che ricorda Falcone. prima di essere anche lui ucciso...




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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO