lunes, 10 de diciembre de 2007

 

..la prossima tocca a voi!!

eccomi di ritorno, stanca e felice...
è bello vedere pian piano come le cose cambiano, come si cresce insieme...il terrazzo finito, il saluto di mamma di nico sul letto(che carinaaa!!), gli occhi di nico sempre più splendenti, progetti che nascono...relazioni che crescono, pance che crescono, sonno in costante e perenne stato di carestia(hihi!)...reduci costanti, in lieve calo, con qualche apparizione-eccezione (davide cambuuu!!!allora ESISTI!!!^^che bello rivedertiiiiiiiiiiiiiiiii!!)
nico grazie di cuore...è bello esserci, con te, dal mercatino di coca ai saluti ad ale...che ridere l'africano!!!(diegooooooooooo!!e le canzoni...hihi)e i kilometri che la tua macchina si divora con la pioggia o col sole, la tua musica che ormai conosco anch'io, e cantare...e la tua guida acrobatica che io adoro!!!
la torta di betta(yummmm!!!) e le nostre CURVE, andrea in divisa da arbitro (eccezzziiooneee!!)e tu calientapollas (^^), bracciano e tanta acqua e il forno che ora splende... la saletta della fraternità di frappa e i suoi abbracci e mario che ci fa far le corse e poi aspettare (hihi dai sai che scherzo!hmm forse), la messa ballata, il pranzo alle 3 e mezza e 'la risposta è dentro di te ma è sbagliata'(mitico andreaaa!!!)...

così me ne ritorno a casa, stanca morta e piena di pensieri, e già mi mancate e mi sembra sempre di restar poco o di non esser stata brillante come avrei voluto...
in attesa di potervi riabbracciare presto tutti,
un saluto grande

mery

ps:mirtaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!spero di sentirti prestissimo...

Comments:
non so che dire, è tutto il giorno che voglio scrivere qualcosa sul mio blog, ma non ci riesco! comunque è bello vedere come in poche righe hai fatto il sunto di questo ennesimo ponte. Vorrei aver avuto più tempo per stare con voi, per farvi vedere tutta la casa, perché ogni volta che la faccio vedere agli amici la sento sempre più mia... ma il tempo era quello che era e tu avevi il treno. Non vedo l'ora che arrivino le vacanze di Natale per rivederti. Grazie per quello che sei per me. Non dimenticare che quando hai bisogno sai dove trovarmi. Un abbraccio frappa
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO