miércoles, 10 de octubre de 2007

 

IL VENTO SOFFIA DAVVERO...



a volte una mail può spiegarti tanto, e farti sentire persone lontane più vicine, incredibilmente vicine, dopo tanto tempo...


ragazzi, questa è mia sorella, come non la vedevo da tempo...felice!!!


è matta come me, cocciuta in quel che crede,e...quanto è bello rivederla così!!e mi sembra di vedermi in lei, non tanto in quel che fa, ma in alcuni 'come' li fa..


lù, ti sono vicina, ti siamo vicinE!!!

CHE BELLOOOOOOOOOOO!!!

piccola nota: certi cambiamenti si vedono piano piano..a volte i risultati arrivano!anche se un po' alla volta...

mirta è vero a volte il mondo sembra proprio più cattivo del solito...ma il vento soffia ancora...e porta aria nuova!

buon viaggio a quelli che partono, coraggio a quelli che arrivano e a quelli che ricevono ospiti, coraggio e tutto il mio appoggio alle persone che hanno il coraggio di cambiare, anche solo un po', per sè e per gli altri...un abbraccio forte alla nico e ai suoi tacchi!

siete nei miei pensieri!

mery


Comments:
mi è piaciuto molto, davvero. forse perché ho avuto l'esclusiva ieri al telf, forse perché anche io mi riconosco un po' in tua sorella lucia..non so perché..credo k sia una persona d'ammirare, lotta per quello a cui crede, malgrado gli le contrarietà k si trova nel cammino, o gli sbagli k può commettere...è vero k nessun uomo è un'isola, ma è bello vedere come ci sn delle persone come lucia k sognano un mondo migliore e partecipano a costruirlo e come, queste persone, ritrovano altre persone per sognare assieme.
tvb!!!
mirta
 
Hai proprio ragione il vento soffia e forte; alcune volte è così forte che ti fa volare in alto, altre invece ti butta a terra e sembra di non riuscire a rialzarsi...
Tua sorella è bellissima, ed ha un sorriso fantastico, ma mai come il tuo!
Ti voglio bene, ma tanto sorellina!E aspetto che il vento ti rirporti da me, magari per vedere quanto sono gnocca con i tacchi... hehehe
Bacio.
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO