martes, 4 de septiembre de 2007

 

un brindisi alla mia mamma!!


un brindisi felice alla mia mamma
che ieri ha compiuto gli anni,
che in questa foto ha il sorriso come quello che avevo io all'asilo
che ama fare i brindisi come me
che diventa rossa con niente
che sa esserci quando meno te lo aspetti
che sa coccolarmi in modi sempre originali e sottili
che sa ridere di gusto quando vuole, e prendersi in giro
che è maniaca quanto me!!
che mi fa crepar dal ridere quando vuole
che mi fa i dispetti e poi mi abbraccia forte
che è furbetta e birchina anche se non sembra
che è testarda e cocciuta come un mulo
che è nottambula anche se non lo ammette
che mi vuole tanto bene...E IO A LEI!!
grazie mamma...per ogni giorno..
un abbraccio forte!!
mery

Comments:
auguriiiiiiiii!!!!
k bello qllo k hai scritto!!!
sn al lavaro, un altro giorno qui..nn ho ancora preso il biglietto, e, a dire il vero, nn so k cosa sto aspettando..t racconterò i miei progetti!
mi manki
mirta
 
anche io avrei voluto mettere la stessa foto, ma l'altra sera faceva le bizze, e mi caricava solo foto da internet... pazienza! un bacio!
 
Tanti auguri a la mamma de M. Grazia! Felicità ed tutto quelo.
Bazione
 
Postdata:
Joder qué susto con la música!
pero mola, cómo lo has hecho?
 
ciao mery!!
ieri ho provato a farti due squilli ieri xk volevo raccontarti le mie novità..
ho il cell italiano spento, vediamo se lo metto a caricare oggi!
 
...tanti auguri alla tua mamma, fortunata ad avere una figlia che l'apprezzi...
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO