jueves, 27 de septiembre de 2007

 

in un giorno di pioggia

correre correre per scappare dal cielo greve, per evitare nuvole gonfie, scivolare veloci sulla strada bagnata..e gli occhiali diventano caleidoscopi nel traffico serale, e gocce di pioggia su di noi..e sembrerò matta ma è quasi bello sentirsi pioggia in faccia...(un po' meno bagnarsi i pantaloni!!ci sono sempre i pro e i contro..hihi)
ho finito gadda, un libro che all'inizio proprio non mandavo giù, e che alla fine mi ha coinvolto nel suo turbinio di parole...inutile dire che mi incanta...
seppure i miei occhi si siano chiusi più e più volte sopra,e la mia testa -come direbbe ale-...ripetutamente canestro, e ogni tanto le parole nella mia testa si mischiavano a quelle del libro creando storie nuove (come al solito..)
eccoci a casa, via i vestiti fraccichi, quattro ciacole di lontano, cena POLLO (N.B!!!!CARNEEE!!!)...
e TG, che vergogna!in realtà era di questo che volevo parlare. della vergogna del romanzo preferito alla notizia, dello scadere dell'informazione a scoop.
perchè rielaborare, interpretare la notizia?per creare bulimia del pensiero?
non voglio la pappa pronta. non voglio sentirmi raccontare cosa dice la psicologa o il prete o la giornalista in fase emotiva su il fidanzato incriminato della ragazza uccisa. la realtà non è telenovela!!!non è un romanzo, non una trama di un film. non è uno sceneggiato di CSI, non capisco questo insistere su ipotesi, ingigantirle, renderle reali a forza di parlarne, quando ancora rimangono IPOTESI.
è un convogliare il pensiero di tantissime persone in canali specifici, prestabiliti...se ogni singolo non tira fuori la sua coscienza critica..diciamo che non viene di certo aiutato!
di bello però c'è che in questo marasma informativo qualcosa di positivo riesce a passare lo stesso...la mobilitazione nonviolenta in myanmar, un esempio concreto che non è necessario possedere arsenali per farsi ascoltare...portare avanti i propri ideali richiede sacrificio e grandissima volontà..ma..quando qualcuno trova il coraggio per farlo, allora ti rendi conto della potenza di una goccia nell'oceano...è una sola, cade..magari è pure ignorata da molti, ma l'oceano lo muove eccome!

YANGON (Reuters) - Nove persone sono morte e 11 sono rimaste feriti oggi nella repressione a Yangon della più grande dimostrazione anti-giunta negli ultimi 20 anni. Lo ha riferito la tv di stato del Myanmar.Il telegiornale della sera di Mrtv ha riferito che anche 31 persone dello staff della sicurezza sono rimaste ferite negli scontri in cui, ha detto la tv, i manifestanti hanno tentato di strappare loro le armi."Ci sono stati alcuni scontri in cui i manifestanti hanno tentato di prendere le armi dal personale della sicurezza con la forza, nonostante le ripetute richieste dei funzionari responsabili... Allora hanno dovuto sparare qualche colpo di avvertimento".Tutti i manifestanti morti sono uomini, ha detto Mrtv. I feriti sono invece 10 uomini e una donna.Tra i morti c'è anche un fotografo giapponese 52enne."E' venuto in Myanmar con un visto turistico ma stava facendo foto e si era mescolato con i manifestanti. Tutti i feriti sono in ospedale per accertamenti", ha detto il tg.Stamani, i manifestanti nel centro di Yangon sono stati messi in fuga dall'esercito del Myanmar, che ha dato 10 minuti di tempo a chi protestava per andarsene, pena il rischio di beccarsi una pallottola.
La folla è stata dispersa da 200 soldati che marciavano per le strade, fucili in pugno, mentre gli altoparlanti ordinavano ai manifestanti di rientrare nelle loro abitazioni. Una scena che ha riportato alla mente il 1988, quando circa 3.000 persone furono uccise nella repressione decisa dal regime per rispondere alle proteste di massa.
BUSH CHIEDE SUPPORTO DEI PAESI VICINI AL REGIME. SCATTANO PRIME SANZIONI
Il presidente degli Stati Uniti
George W.Bush ha fatto un appello alle nazioni che hanno influenza sul Myanmar perché convincano la giunta militare a fermare le violenze."Chiedo a tutte le nazioni che hanno influenza sul regime di unirsi a noi nel supportare le aspirazioni del popolo birmano e dire alla giunta birmana di mettere fine alle violenze contro la sua gente, che sta pacificamente esprimendo il desiderio di cambiare", ha detto Bush.Il ministero del Tesoro Usa ha detto oggi di aver imposto sanzioni economiche a 14 membri del governo di Myanmar. Le sanzioni impoediranno ai funzionari qualsiasi transazione finanziaria con gli Stati Uniti e mirano a congelare i patrimoni dei membri della giunta.
Il segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha annunciato che Myanmar ha accettato l'invio di un osservatore da parte delle Nazioni Unite. In precedenza Ban aveva detto di voler mandare l'inviato speciale Ibrahim Gambari nel sudest asiatico.Anche l'Asean, l'associazione politico-economica che riunisce i più importanti paesi dell'Asia sudorientale ha chiesto al suo membro Myanmar di mettere fine alle violenze contro i manifestanti e ha espresso "repulsione" per gli omicidi di Yangon.I ministri degli Esteri del gruppo di 10 Paesi "richiedono che il governo desista immediatamente dall'uso della violenza contro i manifestanti", si legge nella dichiarazione rilasciata dopo l'incontro a margine della riunione dell'Assemblea Generale dell'Onu.
LA GIUNTA: UNA SCELTA DI MODERAZIONE
I militari però, hanno risposto di aver mostrato moderazione nella gestione delle rivolta.
Ai diplomatici con sede a Yangon convocati per un incontro con il vice ministro degli Esteri nella nuova capitale del Myanmar, Naypydaw, è stato detto che " 'il governo è impegnato a mostrare moderazione nella sua risposta alle provocazioni', come le ha definite", ha detto un diplomatico.Stamani agenti della polizia in tenuta antisommossa hanno marciato dalla pagoda Sule battendo i manganelli sui loro scudi. "E' un rumore terrificante", ha detto un testimone.
I soldati sono entrati in azione subito dopo il lancio, da parte di un migliaia di manifestanti, di pietre e bottiglie d'acqua contro di loro.Ieri, un monaco buddista ha riferito che cinque dei suoi confratelli sono morti quando le forze di sicurezza hanno tentato di disperdere la folla che stava protestando contro gli oltre 45 anni di regime militare.
A parte qualche pedone terrorizzato ancora alla ricerca di un riparo, le strade sono vuote. I manifestanti si sono ritirati nelle zone a nord del quartiere centrale della città, dove giocano al "gatto e al topo" con i soldati e dove vengono occasionalmente sparati dei colpi, dicono testimoni.Il governo dell'ex-Birmania, ultima incarnazione di una serie di regimi militari, ha mandato le truppe per strada nonostante le richieste internazionali di un freno.
Anche la Cina, considerata un alleato del governo, ha diffuso un comunicato in cui si chiede a tutte le parti di "mantenere moderazione e di gestire in modo appropriato i problemi che sono sorti", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese. Il governo cinese all'Onu ha però voluto escludere sanzioni o una condanna ufficiale dell'uso della forza.Il parlamento Ue oggi ha approvato all'unanimità una risoluzione in cui condanna le repressioni e chiede più dure sanzioni per la giunta, se non accoglierà le richieste per la democrazia.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/brimania-27-sett/2.html

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/foto-oppositori/1.html

Comments:
Ciaooo Mery! I tuoi post mi piacciono da morire, li leggo e li rileggo... Questo poi mi colpisce davvero... Nei tg si parla di ipotesi e si dice poco di un mondo in piena protesta pacifica... Non fa notizia, non tira l'audience... A meno che qualcuno non muoia, e allora si, tutti a parlarne, perchè si sa il dolore e le lacrime attirano gli uomini... Che brutta razza che siamo, poco iteressati alla felicità, ma esperti di dolore. Io non ci sto, non nel mio nome!
 
ma lo sai k io ho visto vicino al lavoro uno di loro??? era cm cinese e vestiva di rosso cosí...wow!
mirta rossa
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO