martes, 18 de septiembre de 2007

 

demain tourin...IN BOCCA AL LUPO MIRTA!!

meme aujourd'hui un monde d'histoires à vous raconter...
j'ai vu semer un champ à 21h30 dans l'oscurité...que raro!
et beaucoup d'autre, ms ..il y a quelquechose de plus important: mercredi mirta va se diplomer et terminer sa carrière universitaire!!!voilà!
c'est bizarre, on s'est rencontrées quand on n'étudiait presque jamais...et voilà ma pétite calientapollas version official, mirta trotamundos que quiere mafalda sabina serrano y marilyn y el che tb, despues de un agno de piso compartido...
es demasiado tarde para hacer discusiones serias,tb porque me levanto dentro de 5h trabajo y me voy en tren.. para vivir mirta contigo este momento tan importante, ya parece solo un papelito, pero sabemos que no es eso...desde de aqui empieza un nuevo projecto de vida, o casi...y yo quiero hacer presencia!:)
come te he dicho ya otra vez, aqui encuentraras siempre CASA y carigno...
proprietaria oficial del piso un poco meno oficialmente compartido!!!!cuanto te quiero!!;)
che strano vederti domani!devo ancora decideere come vestirmi!!!hihi
dai son stata fin troppo romantica, vado a dormire che è meglio, sennò poi quasi divento seria e non ci si commuove ora!

mancano solo..circa 17 ore a verte..que bueno que bueno!!!

mery

Comments:
è stato bello vederti x + di 5 minuti!!hehe fai buon viaggio e c vediamo presto,no?;)
un bacio grandeeeee!!
lucia( la sorella d marta) hehe
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO