domingo, 23 de septiembre de 2007

 
24 ore di treno in 10 giorni, cioè tante ore di sonno recuperate e tante perse nei vari soggiorni
1 viaggio a roma e 1 a torino
1 laurea
1 indigestione
1 libro iniziato e finito
2 libri regalati
1 chiamata a roma per parlare con tante persone a cui voglio un saccccccoooooobbeeeeneeee!!
parecchie foto fatte, che per ora non ho (e forse è meglio cos'!Huhu)
1 nuovo blog aperto
...mirta è partita, in teoria ha già iniziato il trasloco, in realtà salutarla è stato il più 'arrivederci' possibile..e non so perchè, ma ero quasi più tranquilla del solito...forse perchè a dicembre sarai qui...;)
un grazie a te princesa., nuovo beppe grillo...vai a vedere sul sito che avevamo pensato...e vedrai...:)è bello raccontarti storie per farti addormentare...è bello condividere vita...ti voglio bene forte!!!grazie pure alla tua famiglia e ai tuoi splendidi amici...a daniele ci si becca sul treno per roma!:)
e un abbraccio forte alla mia 'famiglia' romana, che mi fa sbragar dalle risate, e un po' di coccole in più a nico, perchè....abbella tu lo sai!!!e se nun lo sai...te faccio un discorsino a quattr'occhi...presto!
buon inizio a tutti!e in bocca al lupo per chi ha esami...
mery

Comments:
MERY..grazie a te per questi gg..nn sai qto sn feliceeee...mi sento in pace cn me stessa e cn tutti quelli che mi circondano..è una sensazione bellissimaaa
grazie per avermi insegnato tante cose
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO