martes, 21 de agosto de 2007

 

grandi novità!!!

innanzi tutto il risveglio con paste fresche e sara stamattina..poi la bonzy incontrata per strada, per caso...e già si inizia bene la giornata!!
oggi è stato uno dei miei giorni lavorativi più produttivi, ha piovuto ma non quando ero in bici, verso l'una chiama una tizia dalla camera del commercio italiana in spagna parlandomi delle chiazze di muffa nel suo ufficio (lol!!!), all'uscita di nuovo corrispondenza casuale con bonzy, passaggio in agenzia dove m'han detto che tengono il mio numero...e che mancherò..poi dritta a casa e...
messaggio in segreteria di un tipo veneto per bracciano, che vuol viaggiar con me ma non mi ha lasciato nessun recapito, hihi!
ho chiamato la segreteria regionale del lazio per farmi dare il suo numero, l'ho ciamato...e mi ha risposto una ROCCARO!!!sicuramente mia parente!!ma nessuna raccia del venesiàn...
trovate formiche nella pesca, e fede su msn...che ha trovato finalmente una morosa!!travolgente 2007 per la formazione di coppie!!
ho subito chiamato mirta per raccontarle la news, lei c'è rimasta un po' male, sperava che fossi io ad aver trovato moroso...ma io persiguo! ;P fieramente!!!

e in più il mio stomaco sta iniziando ad esser meno introverso.-..chissà se riesce ad alleggerirsi prima del cfm!!

in ogni caso...soffia aria di novità-..


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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO