jueves, 9 de agosto de 2007

 

buon compleanno Elvis


Wise men say only fools rush in But I can't help falling in love with you Shall I stay would it be a sin If I can't help falling in love with you * Like a river flows surely to the sea Darling so it goes some things are meant to be Take my hand, take my whole life, too For I can't help falling in love with you For I can't help falling in love with you


Gli uomini saggi dicono che solo gli stupidi si gettano nelle cose Ma non posso fare a meno di innamorarmi di te Dorei trattenermi? Sarebbe un peccato Se non potessi fare a meno di innamorarmi di te? Come un fiume scorre sicuramente verso il mare Tesoro, così succede Alcune cose sono destinate Prendi la mia mano Prendi anche tutta la mia vita Perchè io non posso fare a meno di innamorarmi di te
ci sono canzoni che sembra siano sempre esistite... anche semplici... meravigliose!
chissà se vivi ancora o se vaghi per il mondo..le tue canzoni fanno entrambe le cose!
un'abbraccio alla mia calientapollas preferita in azione...
mery

Comments:
volevo solo dirti che francesco ha messo un link per il tuo e il mio blog... da spataccarsi... ci ha chiamate "blog rosa"... ho visto anche io il blog di ignipott... ma tu gli hai mandato una mail? mah, internet fa strane cose! un bacio piccola!
 
a proposito...come si mettono i link???
W ELVIS, MARYLIN AND JOHN LENNON!
W GLI ARTISTI MORTI!
MIRTA
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO