martes, 24 de abril de 2007

 

punto del giorno:


-una doccia e un tinello in cambio di una vasca

-'senilità' di svevo letto in 2 giorni

-fantome in trasferta romana

-attesa partenza per torino!!!

-telefonata inaspettata...el paduan..

-mestruo in arrivo?




alla fine nessuna grande novità...non vedo l'ora di arrivare da te mirta!!!!!

c'è italo-francese su mtv, con fabio volo...paris...

fa un po' ridere: io guardo paris e il fantome starà guardando roma...più vicini 'localmente' e più lontani per comunicazioni...che buffo!

ogni volta che mi chiama un numero privato un po' credo sia lui...oggi già 3 volte...

ps:coquelicot...amapolas...e il pensiero va ai cartelloni per i compleanni in francia...la cartoleria vicino casa di marta...rouge coquelicot!
e come d'incanto 'la soupe d'irène' dove molti, soprattutto lucia,uscivano per sbaglio...o il cortile interno..(casa laberinto!)o la buchetta della posta che edu ed io controllavamo sempre, la porta che ormai riuscivo ad aprire con una mano sola, le bici edu et moi legate alla scala,'aires de fiesta los chicosy chicas' cantata su per le scale con lore, il cavatappi alla vicina, lo spettacolo dei vicini di fronte (il triangolo no!!), bjork che ansima e marilyn che guarda e ride...il sofa clic clac e la lampada sensibile e il palo di scopa per spegnere la luce...
ed che faceva il pane con borja...
il gelaaaato e le pipas...certe cose non si dimenticano...magari per un po' non ci pensi...ma poi riemergono con tutta la loro forza e splendore!
mi sento davvero fortunata...e mi mancate tantooo!!!
...EDUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!

pps:le foto le ho fatte io!;)



Comments:
bello quello k hai scritto!ª!!! io sn super nostalgica in questi gg...il 28 fai anche un anno col cavallo, e un anno k ho visto un cazzo al caffè chaud!! jeje
belle le foto! sei un'artista!
guardo fotolog di Lo e vado k x qd arriverà il principe azzurro mi troverà al cmputer...jaja
 
Me encantan las amapolas!!!
besos guapa.

Lo
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO