sábado, 21 de abril de 2007

 

LA VIE EN ROSE..

finalmente dato!dopo l'appello rimandato da martedì a venerdi, dopo aver rischiato di finire a lunedì, dopo aver aspettato dalle9 alle 16.30 circa...dopo aver parlato in francese e spagnolo tutta la mattina-ripasso plurilingue!-, dopo essermi subita tutta l'ansia di quella prima di me...beh finalmente è andata!
quest'esame che neanche volevo dare è passato alla grande...un TRIONFOOOOOO!!!
ieri finalmente serata con sara...mai fatto così fatica a mangiare un godurioso dolce di mousse al cioccolato!!!

andata a letto con le galline, svegliata automaticamente alle7 e mezza, ormai avevo preso il ritmo!!!stanotte ho sognato di tornare a salutare le mie coloc, c'eran pure ciara e michelle...che bello!!!e stamattina mi son proprio coccolata....
quanto tempo era che non lo facevo così!!!che bello!!
e ora...mirta, arrivo il 29!!1con lucia!!!davvero non vedo l'ora!!
in bocca al lupo alla bonzy....coraggio kalibonzy vedrai che sarà un trionfo!

e per il resto...beh un fantasma che dà un suo numero di telefono è un personaggio che cerca di diventar reaLe..no?

un abbraccio forte a tutti

SONO FELICEEEE!!!

ps: mi son comprata pure occhiali da sole...grazie bonzy!





Comments:
solo domenica??:( ma fino al primo maggio, no?? sai k forse nn ce la fai a conoscere cristina neanke stavolta?! uffi! speriamo che fabio sì, dai jaja
vi aspetto!!!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO