jueves, 1 de marzo de 2007

 

couleur café



J'aime ta couleur café

Tes cheveux café

Ta gorge café

J'aime quand pour moi tu danses

Alors j'entends murmurer

Tous tes bracelets

Jolis bracelets

A tes pieds ils se balancent

Couleur café

Que j'aime ta couleur café

C'est quand même fou l'effet

L'effet que ça fait

De te voir rouler

Ainsi des yeux et des hanches

Si tu fais comme le café

Rien qu'à m'énerver

Rien qu'à m'exciter

Ce soir la nuit sera blanche

Couleur café

Que j'aime ta couleur café

L'amour sans philosopher

C'est comme le café

Très vite passé

Mais que veux-tu que j'y fasse

On en a marre de café

Et c'est terminé

Pour tout oublier

On attend que ça se tasse

Couleur café

Que j'aime ta couleur café

primo giorno di marzo..e io in gonna!!!

sono abbastanza felice!

un bacio


Comments:
nn avrei mai pensato k fosse una canzone romantica!!! (visto k la sentivamo al cafe chaud dove tutti, tranne il cavallo, erano brutti e ubriachi!) jaja

mirta
 
y la Carioca??
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO