lunes, 19 de marzo de 2007

 

auguri mamma, auguri papà!

hoy empezé el dia enviando a mi radio de cada dia mi mensaje por la fiesta del papà...

y lo han leido de verdad!que emociòn!



Auguri a tutti i papà...

perchè senza di loro saremmo angeli a metà..

grazie a tutti voi

che fate ancora credere a noi donne

che ci sono uomini su cui contare

e a cui fare affidamento.

grazie per essere esempio quotidiano,

grazie per averci creato

con i nostri pregi e difetti,

grazie per seguirci e assisterci

in questa strana avventura

che si chiama vita.


mery

-una figlia fiera di suo padre-




e mi piace molto che la festa del papà in casa nostra sia anche quella della mamma...


un pensiero forte va a questi pazzerelli che sono il mio sostegno e il mio rinforzo, che mi fanno crescere in serenità, che mi regalano unsorriso e speranza nel futuro.



ps: hola luz!que pasa a tu fotolog?espero de verte pronto!!!


pps: mirta....non ti preoccupare...stai serena, non ti preoccupare, la soluzione si presenterà -così come si è presentata l'occasione... spero di chiamarti presto...


I MISSSSSS YOOUUUUUU!!



PPSS: lore todo bien???un beso grande!!


Comments:
tutto o posto!
non ti preucupare!
auguri a i tiei progenitori!
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO