viernes, 23 de febrero de 2007

 

mis padres son tan monos en este periodo...
puede ser que se van en africa y por eso ententan de ver el lado mas bueno de lo que se pasa aqui, porque hay demasiados problemas siempre sin necesidad de ponerse otros 'gratuitos'...
pero...
en estos dias son simpaticos y amables de verdad!!!son gente de buena compania, me gusta de pasar mi tiempo con ellos! mi padre es el genio de la tecnica, je ne rigole pas!tiene el ingenio, y riesce siempre a disfrutar los espacios y las 'risorse' disponibles para crear lo que es necesario...si mi padre es un artista!
y mi madre es simpatica y comica, reimos un monton juntas...
que dono grande de tenir padres asì!
y un poco me da pena que se van...porque aunque si quiero mi libertad, son dias de buena vida con ellos...y me gusta de ser sincera y decir las cosas como son: tengo suerte!!!
os quiero, mami papi....
un groso beso
mery

Comments:
k mona mery! e qto ti capisco...cerca però che nn ci sia il ko nel mese di marzo...ti vedo già su internet attaccata ad un fantasma fino all'alba....mmmm...peccato sia virtuale...forse per quello è molto più bello, c'è sempre il mistero, visto che colori vivi cm il rosso nn sn tanto chiari...

mirta
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO