lunes, 19 de febrero de 2007

 

carnaval


que la vida es un carnaval....

ms absolument pas comme l'année dernière...sigh!

ici à bologna le carnaval est plus pour les enfants...en me promenant aujourd'hui à la suite du défilé, quelle tristesse...

presque personne que dansait, peu d'enfants, peu de monde, personne qui jouait les tambours-....

pas de bière-vous vous rappellez?il secchio rempli de cervezitas...

que guayyy en tours con vosotros!!edu hombre de casa,lucia y lore chefs, y yo mujer de casa...

locos total!!y mirta, el mais en boite comido mientre comprabamos las cervezas?y bruno?jejejejeeee!

que divertidooooo!!

y hector tb, c'est vrai!y loic chaperon rouge que ha sido hombre-lupo por la noche con mirta, la primera vez que ha hecho algo de 'concreto', no?;)

y todos a bailar a bailar con la lluvia...hasta las 3, las 4, a perseguir los sonadores que querias ir a durmir pero demasiada gente queria bailar....

queeee bueeeeenoooooo!!!

que ganas de bailar que tengo!

aqui no tengo ningun con quien ir a bailar, una vez fue a bailar con los amigos del casso, pero que palle!todos immobiles como pesces secos...ni animo ni vida, bailar solo por regla social, solo porque hace trend ir a bailar...

con vosotros todo era mas facil, no verguenza de nada, NINGUNA VERGUENZA o casi, de verdad!

el carnaval en la moyen age era el tiempo de las inversiones de las reglas sociales, una semana donde los ricos eran pobres y los pobres reyes...todo era posible,la fiesta antes de la caresme que iba a empezar...

una semana de folie una semana de aire fresco una semana de libertad una semana de...ABAJO LAS REGLAS SOCIALES QUE OPRIMEN EL PUEBLO!!!

pero no solo por carnaval


Comments:
forse sarà la febbre, ma mi son venuti i brividi e quasi la voglia di piangere...in effetti...k carnevale bello che abbiamo vissuto tutti insieme..proprio stamattina guardavo con particolare attenzione il poste di "on fait le menage"...spero d guarire presto e venire a Bo e vederti e vedere a la Parra d Lucia, che fra un po' fa un anno che nn ci vediamo..
e di nuovo i brividi...

e ora le lacrime!!

k casino!!
ti voglio bene!!!!
 
J'aime ce bilan du carneval.
c'est ma fête préférée depuis toujours. Tous les années je me suis déguisée, mais cette année c'est différent. Je reste chez moi. J'ai encore du travail à faire, c'est la chanson de ne finir jamais.
L'année dernière c'était très bien parce que j'étais avec vous, mais ici le carnaval c'est marvelleux aussi. Malgré la pluie, que ne rate aucun.
Bisous.
:)
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO