miércoles, 28 de febrero de 2007

 

-3!

nada ne nada... no he hecho nada en todo el dia, y tengo verguenza...
quiero pasar estos dias con mis padres, pero hay mucha tension...
quiero hablar con el franzès...
si..
dentro de una media hora me voy a gimnastica, por lo meno hago algo en esto dia
que pereza!
me aburro como un burro
jeje
estoy llamando el 155 para ver si podemos no pagar este mese de ausencia telematica
pero no respuenden
mi padre huye y se ocupa en ordenar casa porque no quiere hacer las malletas, y mi madre està estresada porque quiere hacerlas en colaboracion con el...
que comica la vida en esta casa!
estamos todos preocupados, tan que esta magnana las primeras palabras de mi madre han sido: _estas mal?porque no eres ya levantada?tienes la cama en desordre...-buenos dias mami a ti tambien...
es tan facil de enfadarse ahora.espero que no se pase nada, porque no quiero crear otros problemas
la chica del 155 me ha puesto en attente, pero esta vez sin musica...una vida a esperar!
bueno nada de nuevo, sigh!
besos
mery

Comments:
ormai i tuoi sn già partiti!!!anche io ero un po' preoccupata, nn so perché, forse per solidarietà, boh!
mirti
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO