viernes, 5 de enero de 2007
voleva scrivere il racconto inesprimibile...voleva descrivere senza annoiare, voleva dar voce al silenzio. voleva far piangere e ridere, voleva emozionare.
avrebbe voluto trovare poche parole,ma quelle giuste.semplici e precise, pulite e esatte.
avrebbe voluto fare quello che la luce fa sul marmo quando rincorre e si perde tra le sue pieghe...colorare e dare vita e creare ombre..definire e confondere..
la notte cala e i suoi occhi si fanno sempre più piccoli..ha sonno ma si sente circondato di poesia, coccolato dalle immagni che vorrebbe scrivere ma vanno troppo veloci nella sua immaginazione perchè lui le riesca a definire..
non sa neanche perchè continua a intestardirsi in questo suo pallino, forse è solo un'ossessione, una mania...un personaggio kafkiano, imprigionato nel labirinto delle parole, ma più spensierato, come una macchia di colore impazzita e densa..Si sentiva un po' solo, un po' stanco e solo, un po' triste e solo...ma allora si avvolgeva in sciarpe di parole e in coperte di poesie e c si cullava e teneva accesa ancora un po' la candela della sua fantasia e i suoi occhi brillavano e i suoi sogni lo portavano lontano e lo tenevano sveglio e incantato con la penna in mano e l foglio di carta davanti bianco candido e pieno di pensieri...non espressi, ma vibranti...
chissà se si addormenterà prima di scriver qualcosa...
avrebbe voluto trovare poche parole,ma quelle giuste.semplici e precise, pulite e esatte.
avrebbe voluto fare quello che la luce fa sul marmo quando rincorre e si perde tra le sue pieghe...colorare e dare vita e creare ombre..definire e confondere..
la notte cala e i suoi occhi si fanno sempre più piccoli..ha sonno ma si sente circondato di poesia, coccolato dalle immagni che vorrebbe scrivere ma vanno troppo veloci nella sua immaginazione perchè lui le riesca a definire..
non sa neanche perchè continua a intestardirsi in questo suo pallino, forse è solo un'ossessione, una mania...un personaggio kafkiano, imprigionato nel labirinto delle parole, ma più spensierato, come una macchia di colore impazzita e densa..Si sentiva un po' solo, un po' stanco e solo, un po' triste e solo...ma allora si avvolgeva in sciarpe di parole e in coperte di poesie e c si cullava e teneva accesa ancora un po' la candela della sua fantasia e i suoi occhi brillavano e i suoi sogni lo portavano lontano e lo tenevano sveglio e incantato con la penna in mano e l foglio di carta davanti bianco candido e pieno di pensieri...non espressi, ma vibranti...
chissà se si addormenterà prima di scriver qualcosa...
3Intelligenza, dammi
il nome esatto delle cose !
…..La mia parola sia
la cosa stessa,
creata dalla mia anima di nuovo.
Per mezzo di me vadano tutti
quelli che non le conoscono, alle cose;
per mezzo di me, vadano tutti
quelli che le dimenticano, alle cose;
per mezzo di me vadano tutti
quelli che le amano, alle cose….
Intelligenza, dammi
il nome esatto, e tuo,e suo, e mio, delle cose !