lunes, 29 de enero de 2007

 

sera la Prima Vera...



no puedo mas de estudiar...
el aire tiene olor de Prima Vera, hoy he visto un pettirosso el el jardin..y un monton de rayas del avion el el cielo..
hoy me sentia como si alguien me quiera...dias como esto me dan casi ganas de tener novio, pero en el mismo tiempo me siento libre y feliz..
quiero terminar este exam para viajar un poco, quiero salir quiero salir!!
quiero hacer fiesta!!quiero ir a la fiesta de fabio y a teatro y no se qué...la primavera està ya aquì!!!
siento su presencia en mis venas!
mi chefa dice que he engordido desde cuando he empezado a trabajar, pero mela pela!le he dicho que es porque no tengo novio y no salgo por la tarde....jejejejeee!
todas las bidellas quieren presentarme los hijos que tienen. todos quieren buscarme un novio..
serà la Prima Vera!!
un groso beso

mery

ps:

no sé porqué, puede ser ausiencia de modestia...pero ayer me sentia guapa!;)

todavia no es asi cada dia...por eso cuando se pasa no tengo la fuerza de contradirme!!jeje

prefiero la illusion!


Comments:
Creo que es porque estabas ovulando...
 
anke oggi sembrava primavera qui, vedremo..
domani mi cambio alla versione nuova, t racconterò k cosa succede, spero almeno k possa scrivere!!
cmq

IN BOCCA AL LUPO per domani!!!!!!
c vediamos venerdí!!!!!
 
et qu'est-ce qu'il arrive avec le nouveau blog?
Bon viaggio à Torino!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO