jueves, 25 de enero de 2007

 

dia de nieve?

hoy tenia que nevicar...pero no, heureusement!me levanto, voy chex la doctora -ps:letra del hospital de tours....me veo ya prisa par la gendarmeria cunado llegueré à tours...puff!- y, despues la doctora, empiezo a estudiar ppor una hora el el cabinet medical, el sitio ideal para los estudios sociologicos y que hace bies a el moral..gente muy simpatica y discussiones interesantes!
desp al trabajo, me sale el gato porque hay siempre quien se profita de los otros...puis café chez une amie de famille, monamona!!casi mi avuela...mi tia...no sé, algo asi'...y desp con mi unico compagnero de curso para estudiar jountos...que risas!
y gimnastica con mis hermanaas, y reglas por la magnana, y escouts por la tarde...no puedo mas con mi vida!!!
pero he sentido el olor de l'agua de colonia de mirta hoy...;)
gracias lore...estudiando historia pienso en ti un monton!!!
mirta quiero viajar contigooooo!

ps: crisis de nervios,...que buenas las tetas de mama para llorar....he llorado un monton...pero mami donde lllora??no tengo tetas como las suyas....y llorar sola no es bueno..
de verdad, esto lo echabo de menos en tours...
te quiero mami!
buenas noche àò todas mis guapissimas chicas!!
mery

Comments:
ha ha ha
mais si tu serais un homme tu pourrais profiter pour pleurer sur les sens des filles! mais tu es Mery!!!
mon dieu! les temps changent! lol

 
jajaja
mi ha fatto ridere: "regla por la mañana, scouts por la tarde"
cmq, nonna si scrive aBuela, con la b.Lorena e la sua ortografia t disorientano!jeje
domani colloquio serio...speriamo bene!
 
mery on me vend!!
regarde!
défends-moi!
www.fotolog.com/bbea
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO