miércoles, 17 de enero de 2007

 

cumple feliz casso!


hoy es el dia del cumple de mi mejor amigo, el amigo de siempre, que me conoce desde el primer dia de crèche, con quien he hecho la guerra hasta siempre..
auguri casso, y gracias por cada instante pasado contigo..
porque estar amigos es assaz facil, pero ser amigos es diferente..
gracias para haber puesto un poco mas de color -rojo!!- en mi vida, lo que hemos apprenido, l'una de l'otro, y por lo que no comprendemos tb..
porque es divertente pasat tiempo contigo!
lo sé que no pasa casi nunca que las mujeres donan flores a los hombres, pero esta photo me gusta de verdad..
donc, una rosa para ti, y una para mi! porque ir en bici es guay, pero hacer route con gente como ti es una ocasion que no es dommage de rater!
perchè è bello far strada con te!;)




Mery
Apina Ripensante

Comments:
bello, bello, bello!!
io continuo a pensare alla mia disintonia con il genere maschile...mi da un fastidio k henry nn mi cerchi più!!!sarà il sindrome cavallo!!
 
Viva il Cazzo dil Casso!!

Devine... ha ha
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO