miércoles, 10 de enero de 2007

 

AUGURIIIIIIII!!

buon compleanno dada caraaa!!
avevo già scritto tutto ma come al solito io e le tecnologie...hehe!
auguroni di cuore a questa dada che riesce sempre a volermi bene, ad esser ferma e paziente. ad aver un sorriso e una parola buona per tutti...
che sta iniziando a realizzare i suoi sogni:una casa sua, un DIVANO!!!, imparare a nuotare, e BENE!!
grazie perchè è impensabile non volerti bene e voler il meglio per te..
una poesia, bella musica e un pensiero felice possan esser con te ogni giorno!
un abbraccio forte

mery
piccolo impiastro

ps:anche tu mi manchi tanto tantissimooooo mirtaaaa!!
ps2:stefiiii!!chew belloooooo!!!son curiosaaaa!!
notte notte

Comments:
grazie a te, sei tu che sei troppo cara, anche se un piccolo impiastro, ma chi non lo è nel profondo? grazie, davvero di tutto, non credo affatto di meritarmi tutto questo, ma grazie, di cuore, come sempre, anche io ti voglio tanto bene! ti abbraccio forte forte!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO