viernes, 22 de diciembre de 2006

 

Cual es la relacion entre suegnos y realidad?

Os pregunto eso porque...esta noche he echo un suegno muy realisitco.el padovano venia para verme. Yo tenia actividad con los nignos scouts, me han dicho –hay una sorpresa para ti en el salon- pero antes de ir he terminado con los nignos...
Cuando todos los nignos se van, voy en el salon y...no se porque, espero de verme el pelirojo y, en effectos, es el que vine ..hago fiestas,y elme dice que hay alguien para mi, y veo el padovano...
No se como explicarlo...si, estoy contenta, pero....saludo todos y me voy con el, pero un poco triste, porque era tambien el cumple de ila y nos hemos dado cita para festejar juntos...
Por fin, me voy col padovano, subo en el coche piensando que no he dicho ciao al pelirojo, y...es el que conduce, eso es raro porque el coche es del padovano...y el se sienta muy cerca de mi, el padovano no dice nada y nos mira muy mal, pero el pelirojo se la pela...
Donc, el pelirojo ha salido con mi y el padovano, no yendo a la fiesta de ilaria...y se ha autoenvitado con nosotros...
Vamos a beber algo, y el padovano pide chupitos para todos, pero eso no me gusta este estil de bebida, es mejor beber en compania que emboracharse!
Por fin, he visto que el padovano estaba enamorado de mi pero yo no...
Me interesaba solo tenere un otro a mi lado...

Me levanto esta magnana, y veo en este suegno la revelacion que necesitabo desde hace mucho tiempo...todo el dia feliz, un monton de textos ‘tecnicos’ de este chico, voy chez lui, y...veo que los dos bleus que habia visto ayer son signos enconfundibles de mujer...

Que mierda esta vida!!comprendere lo que pasa es ya dificil, pero ver las cosas claras siempre cuando es ya tarde...esto me toca un poco los nervios!

Peude ser tambien que doy demasiada importancia a los suegnos..

Pero este chico confirma mis teorias!soy un palliativo optimal, la amiga ideal por los que no tienen novia..pero cuando una otra chica vine, no es mas necesario verme....y no salimos, porque hay otras chicas con quien hay demasiado ‘avantages’ a salir juntos...

Pero donde està la amistad?quien soy yo?puede ser que haria lo mismo, pero no tengo novio y soy gelosa, fatal.

Sabia que esto momento saria venido, pero tan pronto...no es tan pronto de verdad...pero hace mal.

No se que decir, no se que hacer. Me gusteba mas de suegnar el rpince azul, o una historia feliz que no me toca, porque asì es el martirio...

Eli, se leggi questo, non sto male...è solo uno sfogo!y mismo para todas las que leen lo que escribo…
Mirta cuanto te echo de menos!!!me siento mas sola sin vosotras aqui...quero un cafè aux temps des rois...

Biz!
mery

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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO