jueves, 23 de noviembre de 2006

 

per donde estàn las piedras?


  1. he mirado bajo del cavolo (repoyo, no?coliflor?), pero no hay nada
  2. he ententado de besar un rospo. pero es mas facil verlo devenir comida que principe azul...
  3. mirta dice de mirar tambien bajo de las piedras...pero no encuentro las piedras justas....hay solo vermi y terra, y poco de otro...

hoy es un maravilloso dia de sol, al trabajo todo bien, pienso en mis libros de estetica mientras que voy en bici y es por eso que en estos ultimos dias estoy un poco perdida....hehe!

pero pienso un monton, logica y otro, la beauté y estas cosas asì....y caaaantoooooo!

lore, es todo el dia que canto:

ASTURIAS PATRIA QUERIDAAAAA

ASTURIAS DE MIS AMOREEEEESSS

QUIERO VENIR EN ASTUUURIAAAAASSSSS

EN TODAAAAASSS LAS OCCASIOOOONEEEEESSS

....

Es culpa de mirta...;)

y....brava ligonaaaaa!!aprovechaaaa!!los hombres nos utilisan, y nosotras tambien algunas veces...tenimos un lado masculino demasiado marcado!;)

os quiero chicassss!!!

mery


Comments:
bello lui!
mah..non so, con rispetto a stamattina sono molto più giù...sí, sí, ieri sera l'autoestima è salita da tanto..jeje, ma mi sento como il giorno dopo del Moños, ti ricordi? in mensa che ero triste, e poi JL ci aveva invitato a casa sua a guardare un film...mi sento uguale perché, per quanto sia divertente giocare, alla fine inizio a voler un po' di più altre cose, del tipo investire in AMORE...e che palle! io sono una donna troppppppo simpatica...l'AMORE non può che essere lontano...mah!
(il mio blog non mi lascia scrivere, antipatico!)
tvb

puffff mi appena scritto un sms SALVO jajajaja che Cristina ed io gli chiamiamo "il bello da lontano", pufffff....vorrei essere uomo per giustificare la mia bastardità -esiste come parola?? beh, non importa, la invento io!-
 
puafff...questo tipo è molto complicato...il problema non è qdo sarò libera, ma qdo avrò voglia di vederlo!!! e non so qdo arriverà quel giorno, avrei voglia di conoscerlo, magari non è poi cosí male, ma non ho assolutamente voglia di passare una serata o un pomeriggio noioso con un quasi sconosciuto!!!
me cago en el amor!!!
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO