jueves, 30 de noviembre de 2006

 

nada que decir...mi hermana sabe leer mi corazon...!!
loe, gracias por tu llamada...como si fuera ayer el ultimo dia que nos hemos visto...como si fuera hoy...
como si estabas contigo a combrar la sidra que te gusta casi solo a tì!!!;)
estos dias son raros...creo que es culpa de las reglas que van a venir...pero no puedo ser mas nevrotica del normal cada 20 dias!!!pufff!!
y, por los que aman los cuentos: cuando el zorro no puede comer l'uva, dice que no està ya madura..... o....va a comer otro fruto mas facil a coger...triste, pero fisiologico, creo...
ccl: creo que el zorro ahora està buscando otro fruto a comer...
y eso lo comprendo, pero me toca los nervios!!!

ps: mi hermana sara està casi cambiando casa....hay colores nuevos en los muros, pintados frescos, y magnana van a coger los muebles de la camera da letto...que bueeeenoooo!
si quereis jugar con los projetos de casa, hay un programma magnifico de ikea...para hacer suegnos con los ojos abiertos!!!

mery

Comments:
definitivamente la nostalgia ci ha invaso.

cmq la storia del zorro non la conoscevo, ma molto filosofica, sí,sí...beh, sai qto siamo semplici gli essere umani...più che semplici, pratici!!
 
mery!!!rinnovaaaaa

cmq mia sorella pensa la stessa cosa di me jeje

vedremo come va stasera con henryyyyyyy
forse ti chiamo qdo uscirò a fumare jeje
 
Mery ho avuto un sonno con te! mamma che paura!
c'èra una visita improvissata che tu faceva qui e tu era molto bizarra e noi stabamo a un museo strano e siniestro...
Mi manchi!
 
Brava Lo con l'italiano!!!
mery!!!mi manchiiiiiii ci siamo viste ieri ma io ti vorrei vedere tutti giorniiiiii
rinnovaaaaa

eo!!!!!
 
Guarda il mio fotolog!
credo ti piazera
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO