lunes, 27 de noviembre de 2006

 

estetica e lucchetti

he pasado examen!que viva esteticaaaaa!! estabo en el sitio del examen una hora antes, tenebo miedo de llegar tarde...y effectivamente el profesor coge la lista de los que quieren hacer el examen y desaparece. nosotras imos a buscarlo, y cuando lo encuentramos ha pasado ya mi nombre. algunas chicas empiezan a plantearse porque quieren hacer el examen aunque si no pueden, porque el curso para ellas no està terminado...arrogantes y prepotentes,...este hombre es uno de los pocos en la universdad genitles y disponibles, pero se enfadò un mondon...queria hacer una ecception para todas la chicas y hacer el examen a todas, pero una de esas lo provocò mas....el pobre!!yo tenia miedo de decir algo, tenia que trabajar a las 11, y el profesor me habia ya puesto en final de la lista... no se que, pero fue la cuarta....que miedo!estaba enfadadissimo y tenia razon...pero bueno!muy gentil, me ha pedido lo que habia comprenido de los texto y si habia algo que no habia comprenido....muy muy gentil!!!
gracias a todos por la collaboraciòn!
ps: voy a coger mi bici...pero no veo la segunda 'catena'...estaba ligada a una otra bici!soy un desastre...pero os quiero!
mery
ps: grazie dolce mirta...;)

Comments:
auguri!!!!!!
molto bene, lo studio da dei fruti!
Un grosso bachio, ti voglio bene piccola dei cappeli d'oro. Muack
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO