miércoles, 29 de noviembre de 2006

 

eduuuuu!!

non, c'est pas une façon pour démontrer que edu a toujours la meme t-shirt...c'est juste pour dire que c'est merveilleux de s'entendre et de sentir qu'on est famille, qu'on change de lieux ms pas de coeurs...

mirta grazie grazie grazie di ogni momento...è bello parlare con te!!!

mery




Comments:
credo che sia molto duro e spaesante ritrovarsi senza punti di riferimento e senza persone a cui si era molto attaccati... vedendovi in francia, il bel clima in cui eravate immersi... più di un erasmus, è riduttivo definirlo solo così... ma è il tesoro più grande e il regalo più prezioso che qualcuno poteva farvi... e come tutte le cose preziose non lascia indifferenti, e si soffre un bel po', perchè manca il quotidiano spicciolo, manca il buon giorno, manca la buona notte, mancano i pianti e le risate sul clic clac... e tutto questo no ve lo porterà mai via nessuno! state sempre vicini vicini, io ci credo, ce la farete a ritrovarvi tutti, e soprattutto riuscirete ancora a condividere il giorno per giorno, per questo non serve solo la vicinanza fisica, ma soprattutto il desiderio di essere vicini!
coraggio!
 
mery!! ma che bello Edu nell'ultima foto..mmm...jajaja
tu vieni bene in tutte
io in nessuna, una troppo da piccola jeje e l'altra uguale a mia mamma.. jajaja...forse mi taglio i capelli che ormai sono lunghissimi...
ho provato a telef qsto pomeriggio per raccontarti com'è andata con Fabio e Alessia, spero tu sia andata al negozio VODAFONE..io ho già comprato la ricarica
stasera esco..festa erasmus, ti racconterò cm'è andata!!! jajaja
anche se ho l'impressione che mi annoierò troppo
je t'aime!!!!!eoooooooo
 
sara!!k bello quello che hai scritto!!!mi è venuta la pelle d'occa...
hai proprio ragione, è stato più di un erasmus, ed è bello che anche tu abbia partecipato!!
 
Sara tu sei bellissima!!
che cosa hai scrito! che bello!
Grazie per le parole de coraggio che sono per Mery anche per tutti noi.


Mery je t'aime beaucoup, excuse-moi pour avoir recrocher l'appelle si tôt mais j'étais dans la queue du suprmaché avec des bouteilles de sidre dans une main et sur le point de tomber... je voulais écrire quelque chose sur mon blog mais maintenat tu m'as fait pleurer au milieu de la salle d'informatique de la fac!! lol quelle honte!
Si le mec qu'il y a à côté de moi me donne un mouchoir,ça ne m'étonerai pas lol

Ti abraccio forte forte. Volere rincontrarvi ma non so quando porrei, solo so que le ferai.
bacchio
 
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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO