miércoles, 18 de octubre de 2006

 

vita normale...

EL lunes uno cree de empezarcon su vida ‘normal’....yo tenia que ir al dentista para levar el ‘dent de sagesse’..ero casi pronta para ir, cuando me llama la agencia interinal que me pide se puedo trabajar por la magnana a las 11h30 un poco lejos de aqui...per bueno!!!claro que si!!!
Es una cantine de los ninos de la escuela primaria...:)!!
Llamo el dentista, el diente resta en mi boca hasta las 15h30...menos mal!cogo mi bici y arribo allà y empiezo a trabajar asi...hay un pakistano, don, una coreana(creo),y no me acuerdo su nombre, una albansese madre de familia, una italiana que parece burbera y nerviosa pero buena persona,y la chefa, muy maja!no sé bien que tengo que hacer pero lo hago...
Termino a las 14, y voy un rato a casa, y al dentista, me leva el diente y algunos uros, el diente estaba malo, dobla raiz con uncino en final, peronada sangre, poco mal...pero que gran buco!!
Voy a firmar el contratto, y descubro que es solo por una semana...pero la chica es maja, e su collega guapo, y quiero trabajar, y me gusta el trabaho...hago las ‘signaturas’, y desp me veo con el menor mi amigo que le gusta a marta,se ha cortado el pelo, està guapillo de verdad;)!lore creo que te gustaria!vuelvo a casa cansada, pero por la tarde tengo que ira a las pruebas para cantar enel coro del matrimonio de una amiga scout, con mi hermana,,,
Divertido, pero me duele la boca!desp sara y yo imos a comer un helado...
Y esta magnana me levanto a las 8e20 con el ruido de mis padres que hablan...y me acuerdo que tengo examenes del sangre por las 9!!puff!!tengo que mear enuna provetta, pero por casi la primera vaz en mi vida casi no tengo pis...por fin, me voy, pero no tengo dinero para pagar, y voy alla posta, saco el dinero, voy a pagar y...-todo enbici!- me llaman por el prelievo. Digo al hombre que me han levado un diente ayer y que tengo miedo, el hace su trabajo, yo meo un chiquitin mas en la provetta y me voy para le petit-déj en unA panetteria...la senora me dice que con lo que como no es ptit-déj, ms déjéuner....grrrr!!la avrei mangiata!!!
Me voy al trabayo –siempre en bici-, pero estoy en anticipo, y me voy en un parque con un lago y las ocas....que monas!!mirta he pensado en ti!
Voy al trabajo y me siento faible pero bien, los nignos son monosmonosmonos!!y vuelvo a casa con un saco lleno de manzanas y pas que si no lo tomamos va a la basura...che spreco!
Y no he echo otro en todo el dia.
Me he duchado, si, pero vale!
Mis padres estaban un poco preoccupées, porque no me veian de las 8y30y no sabian nada de mi...heeeeeheee!

Hasta magnana chicas!!sino me duermo aqui!
Que se pasarà de nuevo y imprévu??on verra bien!
Biz!
mery

Comments: Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO