miércoles, 18 de octubre de 2006

 

RiTOrNO

Bus a las 9.44, imos a durmir a las 7 y nos levantamos a las 8...
Bus con elo y luz, yo y luci durrmimos un montòn...nadie con la fuerza necesaria para llorar...
Y un otro chico con nosotras, un italiano de lecce que iba al matrimonio de su hermano a brescia, porque los testimonios estaban allà....que raro!
De toda forma, llegado directo al aeropuerto de santander, justo para hecer el embarque...una fila immensa,cazzooooo!!!
Cansadissima, casi durmiamos en pies, como los caballos...el chico queria hablar con nosotras, pero no lo hemos escuchado, no teiamos la fuerza necesaria y demasiado cansadas para comprender sus discursos y sus preguntas,....
En avion todo bien, per eterno...y el bus y el tren, hasta roma termini...
Donde nos despedimos del chico, como ‘ciao’,un poco scortese(noi!), pero...bueeenoooo..
El tren para roma llegò a las 20.40 de la tarte. Parecia verdaderamente el viaje de la esperanciaaaaaaa!!lentolentolentolentolentooooooooo!!!y un chico al primer ano d’economia se sentò cerca de nosotras, nos ha dado galletas y ha cambiado de sitio, lucia no commprenia nada de lo que decia y yo durmia todo el tiempo---eheee!!
A las nueve hemos puesto el culo sobre la cama......que buena sensacion!!!!
Y empezado a contar la historia a todas las colocs de luci...
El dia despues durmimos 13 horas, comemos algo –pasta!- y a ver foto de fabio y cotilleos con coloc ‘vieja’ y actuales, un rato all’eurochocolate y lucia a trabajar y yo en casa...como una verdadera pareja!;)!
He visto un film muy raro sobre el amor entre hombre-mujer, mujer-mujer, hombre-hombre, amor sincero, cuernos y la otra mitad de la naranja....hehe!
Y lucia arriba despues el trabajo, cotilleos y suegno...
Domenica tampoco eurochocolate, ms pas grave!he conocido las amigas de lucia, muy majas!y he vuelto a mi casa, a las 14.00 ca, basicamente porque toda mi malleta hacia una olor de fumo y no se que...puzza enormeeeeee!!!
Grazie lucia quanto mi son divertita!!!!!torno, davvero11!!!!
Una mia amiga decia que cuando no quieres irte de un sitio olvides casi siempre algo allà....sin quererlo, porque tu inconscio quiere tenier la ocasion de volver....y lucia tiene cez elle mi t-shirt bleue con i pesci...;)!
Vuelvo a casa, y diner en pizzeria de fiesta por el rogito echo de la casa de mi hermana sara!!!!y por sus adios a los scouts...con castagne e cagnina-111que rico!!

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AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO