domingo, 24 de septiembre de 2006

 

ordre en chambre..


"..mi sto facendo un po' di posto
e chi mi aspetta chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato,
ce n'è, ce ne sarà...
ho messo via un bel po' di foto
che prenderanno polvere
sia sui ricordi e sui rimpianti
che sui rancori e i perchè..
ho messovia un bel po' di cose
ma non mi spiego mai perchè
io non riesca a metter via
te...."
Ligabue, HO MESSO VIA
He decidido de empezar a hacer orden en mi vida a partir de mi cama...
tenia un monton de cosas bajo de mon lit, cosas que no habia tocado desde el cambio de casa de 2002...hoy estabo muriendo entre el polvo (polvo...real y no metaforico!;)!), y los recuerdos...letras recibidas y letras escritas y no dadas...
puff!!dificil, muy dificil,...
mi mamita es muy contenta que marta venga,porque es l'ocasion por ese orden, ha dicho que quieres que ella venga mas, asì puedo ser mas ordenada...jejjeeejjjeeee!!
lore no te preocupes, soy libre y lo seré para mi tour en espana...porque de verdad no es mal ser soltera!!!para nada!!y puedo ser espanola y franzesa...hmmm quero ser actriz con los pobres italianos!!jejee!!
buenas noches chisas, buen domingo, y...marta nos vemos el lunes!!non vedo l'ora!!!!!
besitos
mery

Comments:
chez moi c'est la même chose, il faut que quelqu'un vienne rendre visite pour qu'on netoye en profondité lol
mais vu que tu es habitué à la poussiére... peut-être que je laisse un petit coin avec de la merde pour que tu soies à ton laisse... lol
c'est une blague!! je dois rafiner mon sens d'humeur parce qu'un jour il y aura quelqu'un qui me fasse un bon point de nez...

Bisous ma chère, la semaine prochaine tu me raconteras en personne tes aventures à Bologne avec Marta.
 
Publicar un comentario



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

AlLeVi

L'abbandono

Basta ricordare che siamo fatti di acqua calda, che siamo soffici, liquidi ed elastici. L’abbandono è uno stato difficile a cui non siamo più abituati, perché siamo ossessionati dal controllo a tutti costi dei particolari. L’abbandono invece è partecipazione alla pienezza, una forma di consapevolezza. Come dire: è così chiassosa la storia, nell’infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore. Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia, dita e talento non nostri, di essere in possesso di un’identità che ci è data, così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative: nulla ci appartiene. Allora ecco risvegliarsi in noi l’infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria. L’abbandono è una costante primavera, dove tutto continuamente nasce. Inizia dal respiro profondo, lento e sentito come la cosa momentaneamente più importante, come un movimento ampio e complesso, non più involontario, cui segue la perdita dell’espressione facciale, o meglio l’importanza che essa riveste per noi, e questo è davvero difficile: smettere di sentirci immagine esposta al giudizio degli altri, per tornare al valore della nostra unicità. ….
E’ vero, con l’abbandono si sperimenta un piccolo miracolo … il prodigio di lasciar vivere i fiori che ci circondano, di sentire di non aver più paura di nessuno, perché anche la nostra presenza è dono; il miracolo di essere vivi e leggeri.
"...Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre Lancette. Coloro a cui manca la lancetta dei secondi non sanno mai godere un singolo attimo: essi pensano esclusivamente a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, non accorgendosi delle piccole gioie che li circondano. Ad alcuni manca invece la lancetta dei minuti: sono coloro che corrono all'impazzata, gareggiando contro gli attimi; gli stessi che poi di colpo si fermano, delusi di non aver trovato nulla, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell'altra. Ad un terzo gruppo manca invece la lancetta delle ore: essi vivono, si agitano, pianificando appuntamenti e progetti, non sapendo se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati;guardando la loro vita vedono solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili. L'uomo giusto ha tutte le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi..." Stefano Benni, ELIANTO